"Albachiava, e tu non sai cos'è...

C'è una fava che aspetta solo te..."

 

Cambiamento, di nome e di fatto.

Prima di Latte e i Suoi Derivati, prima di Elio e le Storie Tese, addirittura prima degli Skiantos, c'era una band, originaria di Napoli, che ha dato origine ad un certo tipo di rock demenziale che ancora oggi ha i suoi sostenitori. Dietro tale progetto c'erano inizialmente cinque ragazzi accomunati dalla voglia di divertirsi: Alfredo Cerruti, Daniele Pace, Totò Savio, Giancarlo Bigazzi ed Elio Gariboldi (quest'ultimo presente solo nel primo cd, "Troia").

Da lì tutto un susseguirsi di lavori interessanti (i vari "Palle", "Scoraggiando", "Pompa", ecc.), con in più qualche pellicola ("Arrapaho" e "Uccelli D'Italia", divenuti caposaldi del trash anni '80), e una carriera andata avanti anche nonostante la dipartita di Pace per un infarto (1985), la quale fortunatamente non ha impedito ai nostri di sfornare altri pezzi niente male (la "We Are The World" nostrana "USA For Italy", "Kaptain Of The Katz" o i vari episodi della saga di Pierpaolo).

Ma vorrei occuparmi di un cd che forse non è stato capito come dovrebbe.

"Cambia Mento", targato 1994, il cui titolo è quasi un doppio senso, da una parte dovuto alle sonorità presenti nel disco, dall'altra forse dovuto anche ai problemi di salute di Savio, all'epoca, a causa di un tumore alla gola, divenuto privo delle corde vocali tanto che solo Cerruti poteva occuparsi delle parti vocali.

Insomma, non tira un'aria tanto buona in casa Squallor sul lato personale. Questo disco però, come i precedenti, presenta due capolavori non da poco: la prima è "Albachiava", vera e propria presa in giro nei confronti di Vasco Rossi (le sonorità ricordano quelle dell'evergreen del suddetto) cantata dal mai dimenticato Gigi Sabani (!), e caratterizzata da una parte finale capace di far rotolare dalle risate ("Ciao pubblico!", "Non c'è nessuno, sei rimasto solo!"), la seconda è "Pierpaolo Sabato Sera", ennesimo capitolo della saga di Pierpaolo, stavolta incentrato sul mondo delle discoteche (il groove dancereccio ne è una prova).

Non mancano però altri momenti validissimi, nel loro tipico stile, come la romantica "Filumena" (sempre cantata da Sabani), "Berta 2: Il Cambiamento" (17 anni dopo il primo atto), "Preservame Atù" (gioco di parole sull'amore e sui profilattici) e le classiche simpatiche narrazioni tipiche del Cerruti ("Acqua Marcia", "Mafia").

L'album, sfortunatamente, sarà un flop, e non è un caso che oggi non si trovi quasi più.

Ma chi ne ha una copia, ne gioisca.

Oggi gli Squallor sono ancora vivi, nonostante abbiano perso anche Savio, morto nel 2004 per problemi al fegato. Non è escluso un loro ritorno, e se dovesse mai avvenire, beh...saremo pronti ad attendere Bigazzi e Cerruti a braccia aperte!

"Berta, scendi giù, mi stanno scoppiando i pantaloni!"

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