Cos'è sta sirena?

Arriva dal tuo telefono?

È il commento di mia madre mentre ascolto l'ultimo disco dei Sunn O))) accasciato sul divano, in stato comatoso. E senza volerlo la cara mamma ha colto quello che secondo me è il tratto più interessante di questa musica.

Nelle sue forme più consolidate la forma canzone ci pare avere senso non perché ne abbia realmente, ma in quanto struttura "matematica" che gioca su variazioni e ripetizioni. È un inganno dato dalla consuetudine.

Roba come quella dei Sunn sembra insensata, noiosa, brumosa, ma solamente perché si permette di slabbrare ampiamente e con irriverenza le forme più consolidate della musica. Reiterazioni di note che vanno ben oltre il "consentito", variazioni che risultano poco apprezzabili per la loro dilatazione estrema, e per la foschia che sfuma lo scenario, rende poco distinguibili le note, le immerge in un rumore vischioso. Ma cos'è il rumore? Non sono forse altre note, ma non codificate?

Bene, oltre al gusto intellettuale (e fine a se stesso) di questi ascolti, esiste un gusto vero, concreto. Un piacere mentale, che si sviluppa insieme al vagare della musica. È come se il pensiero, la nostra attività cerebrale "in background" seguisse l'andamento della musica. E laddove la musica è rigorosa, il pensiero si ingabbia, segue i binari. Qui la musica deraglia, e il pensiero con essa. Il naufragar mi è dolce in questo mare.

Le onde cerebrali si appigliano ai pochi incavi di senso su una parete di vertiginoso orrore, quasi horror vacui. Ed è compito nostro riempire quel vuoto spaventoso, con la ricchezza del nostro inconscio, e parallelamente scoprire che quell'insensatezza in realtà ha un senso pieno, siamo noi a non conoscere ancora bene la sua "grammatica".

Tutto questo vale in generale per i Sunn, non sono un esperto e li ascolto solo ogni tanto come esperienza mentale. Ho ascoltato una sola volta questo nuovo disco e mi è piaciuto subito tantissimo perché meno ostentatamente oscuro, come il bel Monoliths & Dimensions, ma più squisitamente astratto, denso, con scintillii sonori e virate sinfoniche. Distorsioni che si squadernano roboanti ma si smussano anche, virano, tornano indietro e poi ripartono. Il suono è un magma grasso, impenetrabile, eppure luminoso.

Registrato e mixato in analogico da Steve Albini.

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