Un'altra chicca 2024...
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C’è un buffo uomo tapiro che cammina sulla collinetta erbosa. Ogni tanto si ferma e guarda, poi cammina ancora. Il solito strano vecchio mondo.
A un certo punto si sdraia come se si sdraiasse su un ricordo, una difesa contro l’irrilevanza del presente.
Il grande naso rosso rivolto verso il cielo conduce in uno di quei luoghi dove andiamo sempre quando non c’è futuro. In questo caso il folk immaginario di un luogo più immaginario ancora.
Tutto è morbido, soffice, umano troppo umano. Le ragazze danzano sulla spiaggia e la suonatrice di cornetta, forse la tua compagna di banco, forse la prima che passa, è davvero tutt’uno (o tutt’una?) col mistero.
Poi, come sempre, impari che ogni sogno, e forse persino il paradiso, è pieno di cacche di topi e pan grattato tra le lenzuola. E tutto, a quanto pare, finisce in una discarica.
E allora che cos’è esattamente un sogno? E che cos’è esattamente uno scherzo?
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Canterbury...
Quando eravamo giovanotti Riccardo su Canterbury ci faceva una testa così: le pilloline dada, il guizzo, il ghiribizzo...
Poi, insieme al lato friccicoso -diceva- c’è pure quello sognante, vale a dire quello che oggi importa qui, con tutta sta tapiraggine e con tutto sto discorso.
Ci siam cresciuti col Riccardo e quel che siamo, lato musica e lato fantasia, è direi parecchio colpa sua. Quindi questa è per te, caro il mio scriba.
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Il fatto è che questo disco profuma così tanto di settanta...
Quando lo ascolti, oltre a risentire certi suoni, ti pare di rivedere certe facce.
Una sorta di ricordo del ricordo allora, visto che quei suoni non li bazzico da un po’ e le facce, beh le facce non parliamone proprio.
Eppure, facce e suoni sono qui, come una scatola dentro una scatola. O, mi si perdoni la banalità, come un sogno dentro un sogno, il mio, il tuo, quello del tapiro.
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I colori dopo un temporale, il loro nitore soprattutto. La dolcezza del sole del mattino, balsamo sulle ferite.
Certe ore placide, certe malinconie improvvise. E una esposizione cristallina e strana il giusto, lo zero e uno di stravaganza che fa bene al cuore.
Non solo Canterbury comunque, aggiungete british folk e certo pop stellato. Un incontro tra le nuvole tra Caravan, Wyatt e Belle and Sebastian…
Poi c’è chi dice Fleet Foxes, c’è chi dice Nick Drake...
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Ah l’uomo tapiro è il pellegrino, uno che è stato chiamato.
Ma chi è stato chiamato di solito non finisce in una discarica. A che cavolo servono le voci di dentro se poi alla fine ti fottono anche loro?
Trallallà...
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...poi, se son stato criptico, diciamo che tutta la parte tapiro/collina/discarica/irrilevanza del presente/paradiso con le cacche di topi è cià che si racconta nel disco...il resto è il suono, l'atmosfera etc etc...
Trallallà 2
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