Scena 1°, 7gg fa-> sono appena entrata nel mio negozio musicale di fiducia in cerca di "brividi rock" quando i ragazzi oltre il banco scartano e inseriscono nel lettore un cd nuovo di zecca arrivato in giornata con l'ultimo pacco novità della settimana. Ci metto esattamente 4 minuti e 29 secondi ovvero il tempo della prima traccia per innamorarmene e volerlo con tutte le mie forze e tutte le mie tasche, dimenticando per quale altro artista fossi lì in quel momento. Dopo 10 minuti esco col nuovo cd in borsa.

Scena 2°, esattamente adesso-> dopo un ascolto costante e prolungato del nuovo acquisto nei più svariati momenti della giornata: a casa, durante i miei viaggi da pendolare ed in ufficio, decido di recensirlo ed intanto accumulo idee o meglio sensazioni che metterò su carta ora e on line più tardi. Il momento è adesso, proprio ora sul bus della linea 50 con matita e foglio di carta rimediato dalla stampa odierna di una mail, perché non posso più aspettare e devo scriverla per forza perché vuole uscire da me.

Bene Signori, ecco un cd da ascoltare mentre qualcuno per esempio vi accarezza la testa, magari seduti su un ampio e folto tappeto davanti ad un camino acceso e non perché ci sia bisogno di calore essendo questo un cd prodotto tra i ghiacci islandesi, ma solo per poter godere del crepitì o rasserenante del fuoco che andrebbe fondendosi con la musica. E fondersi è davvero il verbo migliore da scegliersi dovendo spiegare le sensazioni derivanti dall'ascolto di questo terzo cd (The Seal Beach Ep del 2005 escluso) di quello che a me appare erroneamente come un "gruppo nuovo". Ma chi è questo gruppo e soprattutto dove si è nascosto tutto questo tempo in cui io non ne ho fatto la conoscenza? E intanto già penso che devo conoscerne la storia e gli eventuali precedenti lavori.

Innanzitutto scopro che il progetto fa capo ad un uomo solo e già questo mi piace, un americano che in modo totalmente indipendente si scrive testi e musiche e d arrangiamenti e se li canta e se li suona da solo magari chiedendo aiuto per l'occasione a 2 o 3 collaboratori esterni fidati, per aggiungere violini e viole ed effetti laddove lui già ha creato un tappeto sonoro fatto di piano rhodes, chitarre acustiche ed elettriche (queste davvero poche), basso, synth, drum machine, organo e percussioni varie; un uomo che con un tono apparentemente flebile cuce doppie voci su strofe poetiche che arrivano subito all'anima, disegnando visioni dolci ed oniriche di fronde in movimento, foglie al vento in paesaggi autunnali al crepuscolo, in cui immagino l'agitarsi di lunghe chiome che nascondono i lineamenti all' altrui sguardo.

Sono piccole gemme queste composizioni, ipotetiche colonne sonore di momenti preziosi di ognuno, passati o da passarsi da soli, assorti nei propri pensieri o in dolce compagnia, comunque in un clima di serenità che si può respirare ed in pace con se stessi. E la caratteristica principale che si mette immediatamente in evidenza è l'assoluta semplicità, o meglio la totale mancanza di pretenziosità delle stesse; eppure sono stupende, sublimi (WISHFUL THINKING).

Le influenze, le contaminazioni e similitudini che subito mi vengono alla mente sono l'Ambient, i Sigur Ros (e per forza, dato che stanandolo, hanno materialmente contribuito all'uscita allo scoperto ed al debutto del protagonista), la strumentale colta dei tedeschi Couch, le dolcezze al piano di Sebastien Telliér, l'Indie dei Mogwai, le melodie più accessibili dei Tarwater passando anche per un felice easy-pop nelle sole 3 vere canzoni, fresche e subito canticchiabili, come ALWAYS FOR YOU in cui poche semplici frasi lasciano davvero un profondo segno (And all the things I tried to say were never easy to explain they were always meant for you).

Delicato ma fortemente evocativo l'Album che questa Foglia agita è già denso di bellissimi ricordi,   nonostante io abbia iniziato a sfogliarlo solo ora.

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