Dopo dieci anni di tensioni finalmente un nuovo capolavoro della band dei fratelli Robinson. Il settimo album della band si chiama Warpaint e dimostra ancora una volta come probabilmente questa band sia la vera reincarnazione dei Led Zeppelin con influenze molto più southern rock e jammistiche (non a caso jimmy page ha fatto un live con loro rifacendo le canzoni del dirigibile più famoso della storia del rock).

Dopo l'inceppamento di "Amorica" la band ha passato un periodo di circa dieci anni di appannamento dovuto alla minore fame e ambizione del gruppo (d'altronde era logico dopo aver pubblicato dei capolavori come Amorica, "The Southern Harmony and Musical Companion" e "Shake Your Money Maker"). Nel 2005 la band decide di riunirsi e pubblica vari live ma sopratutto il bellissimo doppio album "The Lost Crowes" contenente vari outttakes e B-sides. La formazione dopo l'uscita di scena del vecchio chitarrista Ford nell'agosto del 1997 decide, per ritornare ai massimi livelli, di affidarsi a Luther Dickinson dei Mississippi Nord Allstars.

I Black Crowes non hanno cambiato il loro suono di base e non rinunciano al loro passato, anzi, costruiscono su esso, trovandogli profondità nascoste, modellando la tradizione dei vari Stones, Faces e Allmans Brothers Band (queste le influenze più evidenti) per rendere il suono fresco cosa che molti gruppi di oggi non riescono neanche minimamente a fare. C'è molta profondità in questo disco, evidenziata dalla duttilità strumentale del gruppo specialmente sul lento slow-rolling "Oh Josephine". Altri pezzi incredibili sono "Goodbye daughters of the revolution", "Movin' on down the line" e "God's got it". Tutti gli altri pezzi sono comunque molto validi e incarnano lo spirito on the road di questa band che non finisce mai di stupire noi ascoltatori. Speriamo che la loro fame non sia già rifinita perchè questi sono dei fenomeni quando si impegnano!

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