Ci sono gruppi che passano come meteore e di cui si sente poco parlare e ci sono "momenti storici" che per qualche oscuro motivo, riescono a farci sintonizzare meglio o a metterci in empatia con un genere, un gruppo o un album in particolare. Voglio spezzare una lancia a favore di questo gruppo folk-indie capitanato da Dereck Fudesco, che assieme a Pete Quirck, Marty Lund e Andrea Zollo hanno dato vita a quest'album "Invitation Songs" (Ediz. Matador del 2007), davvero intrigante, coinvolgente e ben suonato.

Con la produzione accurata e mai invadente di Colin Stewart, il gruppo ha dato vita a un ensemble acoustic-folk suggestivo e ipnotico con momenti che riecheggiano alla miglior produzione 70ies di questo genere (su tutti Crosby, Still & Nash) e che, in un certo senso, li accomuna alla produzione dei vari Bonnie Prine Billy, Devendra Benhard e altri, usciti da poco alla ribalta.

Suoni rigorosamente acustici, quindi, con produzione scarna e minimalista, fingerpicking a manetta, percussioni schelettriche e, su tutte, la bellezza arcaica, aspra  ed evocativa  di una delle più belle voci in circolazione adesso: parlo del colore partivolare (nemmeno perfetto) e dell' incantevole timbro delle corde vocali di Pete Quirck (ex cantante degli Hint Hint di cui dovrò approfondire la conoscenza).

Risulta altresì sterile e riduttivo, tentare di "raccontare a parole" la meravigliosa alchimia che questo quartetto riesce a mettere assieme con pochi accordi e vi propongo, in alternativa, di gustarvi questi video, che raccontano più di mille parole (video 1, video 2 e video 3).

Un gruppo che davvero mi entusiasma, e la maggior parte di voi sa quanto sia difficile farmi estorcere commenti positivi o entusiasti su molta musica che gira intorno, ora. Acoltatelo quindi, senza pregiudizi di forma, e poi sappiatemi dire se incanta anche voi...

Da non perdere anche l'album appena uscito "Welcome Joy" che pare essere altrettanto bello.

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