Mattina... Vento gelido... La scuola è iniziata da non molto tempo, vedo arrivare altri studenti in attesa del pullman, tra di loro non ci sono amici miei, D&G, Baci & Abbracci sono i loro capi di abbigliamento, non mi riconosco tra di loro, ma non mi sento a disagio, anzi... Adoro stare nell'asocialità più totale.

Quel "tunz tunz" da discoteca non riesce a schiodarmi dalla contemplazione del mio nuovo cd, me l'hanno regalato il giorno prima, "Doors, Live in Hollywood" è il titolo, me lo tenni per il viaggio, morivo dalla curiosità. Finalmente vedo il mio autobus infilarsi nello spiazzo, è arrivato il momento che aspettavo da un giorno...

Salgo sul pullman, il riscaldamento è spento, accendo il lettore e dopo il saluto di Morrison verso il pubblico partono le note della classica cover "Back Door Man", Jim è carichissimo, la batteria tiene il ritmo benissimo e il freddo sembra poco a poco sparire sulle note di quel bluesaccio. "Break on Through" è stravolta e nonostante i ritornelli meno carichi è lo stesso incalzante, non so cosa ci sia a tenermi fermo, il veicolo sembra viaggiare velocissimo. Con "When the Music's Over" si raggiunge uno stato mentale incredibile, calmissima ed emozionante durante le parti più lente, ma agguerrita al punto giusto nella parte centrale. La migliore insieme a "Light my Fire". "You Make me Real" conferma la bellezza del disco. Ascoltando "Universal Mind" non si può restare indifferenti, a me vibrava il cervello ogni singola nota e udendo Jim cantare ci si può solo rendere conto che perdita abbia avuto il mondo della musica.

Un banco di nebbia circonda il pullman, nebbia che durante il blues rock di "Touch me" aumenta notevolmente e con un disco del genere si può solo pensare a una cosa: quella nebbia è in realtà fumo psichedelico da concerto a dimostrare che ora si fa sul serio, a dimostrare che ora si è nel vivo del live e a provarlo c'è un'infuocata performance di "Soul Kitchen", dove la batteria di Desmore (molto più in evidenza che nei dischi in studio) sembra impazzire, un momento di pausa per Jim, con la prestazione di Manzarek al microfono in "Close to you" e la parte strumentale di "Peace Frog", ma il frontman torna in grande stile per cantare eccellentemente "Blue Sunday" e soprattutto "Five to One". "Celebration" fa da antipasto ad una estremamente bella "Light my Fire", dove i duelli tra Manzarek e Krieger fanno da protagonisti, sembra quasi di vedere il palco prendere fuoco...

Giusto in tempo, perché vedo il cartello "Ati Bus Carignano" sul palo giallo della fermata... la mia amica mi tocca sul braccio... Sento un urlo "Cazzo Marco, che hai? E' ora di scendere, sbrigati o rimaniamo bloccati sul mezzo!"... Fu così che riposi delicatamente il disco nella custodia e scesi... uscii dal mio mondo e iniziai a farmi spazio per scendere... Capii che il concerto dei Doors era giunto a termine... Ora bisogna tornare alla vita normale...

Dannatissima provincia che toglie la voglia di vivere...

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