Escludendo i loro primi tre dischi, non è che i Flower Kings mi abbiano mai fatto impazzire, troppo ripetitivo lo stile e "già conosciuta" ogni singola nota prodotta con quell'incidere alla Yes. A peggiorare le cose uno sbrodolamento di uscite continue, CD doppi, Promo, Live infiniti e ore di video vari.

Peggio che peggio, il penultimo "Paradox Hotel". Dalla loro hanno sempre avuto una ottima dimensione live determinata soprattutto dalle notevolissime capacità tecniche dei musicisti che hanno, senza eccezione, circondato Roine Stolt. Nel citato "Paradox Hotel" Mi era parecchio pesata la mancanza del batterista Zoltan Csórsz, qui è rientrato e un po' grazie a questo, un po' per la scelta di un solo CD, seppur lunghissimo, un po' che brani inutili non ce ne sono, devo dire che questo lavoro mi è piaciuto abbastanza. Gli ingredienti tipici del genere ci sono tutti: la suite, i cambi di tempo e di atmosfera, le tirate strumentali, le aperture sinfoniche, i momenti acquerellosi... ecc. ecc....

E' vero, anche qui tutto già strasentito, ma ormai che ci si deve aspettare? Yes, a raffica. Più Yes che mai, addirittura nel secondo brano "Flight 999 (Brimstone Air)" una pazzesca riproposizione della parte centrale della favolosa "The Gates Of Delirium" tratta dal capolavoro "Relayer". Non mi è per nulla dispiaciuto, nelle sue parti strumentali, il terzo brano "The Sum Of No Reason" che mi ha persino ricordato Frank Zappa! Meno centrate le parti vocali, più che altro un po' scontate, poco melodiose e a tratti tediose, comunque proprio un bel pezzo.

I guitar solo di Stolt sono lì, in bilico tra tutti quelli già fatti in ogni di disco di prog, scale pulite, ben eseguite, ma nulla più. Mi piacerebbe vedere questa band eseguire musica scritta da altri, così tanto per una ventata di freschezza. Come sempre suoni centrati, partiture di tutto rispetto e musicisti eccelsi, in fondo rimane sempre dell'amaro in bocca a pensare che un gruppo con tanta capacità non riesce a mettere a segno un lavoro personale. Il disco sarebbe stato anche migliore rosicchiando qualche minuto qui e là, ad esempio sulla noiosetta "Trading My Soul".

Vabbè, al di là di tutto il miglior disco F.K. da parecchi anni a questa parte. E per questo gli do un buon voto.

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