Oggi nevica e stranamente mi sveglio felice, ho spento il cellulare e tolto l'orologio nella mia camera in modo da non avere ansia e preoccupazioni sterili addosso... almeno per i primi giorni di vacanza voglio dimenticare i casini intorno. Che bello alzarsi al mattino e vedere limpidezza ovunque. Esco di casa per fare un giro in mezzo al paese innevato, misteriosamente le chiacchiere della gente davanti alla chiesa nel dopo messa mi sembrano meno bigotte del solito, il provincialismo non mi dà fastidio e la giornalaia pare quasi loquace. Una volta rientrato a casa voglio continuare questo meraviglioso clima oggi instaurato col mondo (e che finirà molto presto)... un po' di musica è quello che ci vuole. Sfoglio tra i miei tanti (ma non tantissimi) dischi e quando mi salta gli occhi la custodia di "One Part Lullaby" dei Folk Implosion smetto di cercare: questo è quel che ci vuole.

Inserito il disco nello stereo parte una batteria poggiata sopra una base vagamente elettronica accompagnata da riffs di chitarra parecchio delicati... Sopraggiunge poi la voce di Lou Barlow, rassegnata e quasi irriconoscibile (se si pensa a "Bulbs of Passion" o "Don't" dei Dinosaur Jr dove sembra sputare l'anima) che canta un motivo orecchiabile. E' "My Ritual", l'apertura del disco. Tutto il lavoro prosegue sulla stessa linea, pezzi che sono una combinazione di folk, pop, rock condito da un po' di elettronica e una verniciata (ovviamente) di low fi.

Canzoni che nella loro semplicità entrano nelle vene e portano un mix di spensieratezza e malinconia nel nostro essere... quando ascolto questo disco mi immagino di camminare in una città americana sotto la pioggia, senza ombrello e fra poca gente che non conosco. Ogni tanto lo scroscio della pioggia diminuisce e arriva qualche spiraglio di luce soffusa pronto a sparire subito. Nel frattempo i miei pensieri ricadono su una ragazza che amo, ma che non ho il coraggio di avvicinare perché crede (a ragione) che sia un povero sfigato capace di metterla in cattiva luce davanti agli altri... Proprio quando la situazione diventa davvero critica e in me svolazzano idee suicide ecco arrivare la maestosa "Noneed to Worry" a far spuntare il sole e ad asciugare il mio corpo infradiciato...

Poco importa se "Back to the Sunrise" emette l'ultima ventata di malinconia. E per finire questa nenia da romantico fallito confermo la presenza di un Lou Barlow in grande spolvero e in veste diversa da quella a cui eravamo (o ero) abituati.

  1. My Ritual
  2. One Part Lullaby
  3. Free to Go
  4. Serge
  5. E.Z.L.A.
  6. Mechanical Man
  7. Kingdom of Lies
  8. Gravity Decides
  9. Chained to the Moon
  10. Merry Go Down
  11. Someone you Love
  12. Noneed to Worry
  13. back to the Sunrise
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