Sono stato sempre un tipo molto metodico e preciso nel catalogare e sistemare la mia infinita collezione musicale; alcune migliaia di compact disc e vinili ordinati con la massima cura e "disciplina". In questo modo risulta semplicissimo recuperare qualsiasi cosa io voglia ascoltare, andando a colpo sicuro: potrei farlo anche bendato con ottime probabilità di successo.

Però esiste una zona d'ombra, tenuta nascosta in una parte remota della mia abitazione dove raccolgo tutta quella musica che ho acquistato ma che ormai non rientra più nei miei ascolti (preferisco tenermi per me questi scheletri; e per evitare inutili e futili discussioni non riporterò nessun nome di band o singoli artisti).

Tale introduzione ha uno scopo molto ben preciso: pochi giorni fa, mentre davo una spolverata alla musica che appartiene al mio passato, mi capita tra le mani questo split-album pubblicato sul finire degli anni novanta. Cd del quale colpevolmente non ricordavo la sua esistenza; e mi sto chiedendo da giorni come abbia potuto finire abbandonato e dimenticato, visto che possiedo tutta la discografia delle due band scandinave impegnate in questo terremoto uditivo: è un mistero senza soluzione. L'ho già ricollocato dove merita di stare!

Gli svedesi The Hellacopters ed i Norvegesi Gluecifer: ecco i dinamitardi nomi che scendono in campo per un disco equamente diviso. Cinque brani per il gruppo di Nick Royale (al secolo Nicke Andersson già batterista degli Entombed) e cinque brani per la band di Biff Malibu.

Spetta agli svedesi aprire il fuoco con le prime quattro canzoni che sono cover: è la brevissima sassata Hard'n'Roll di "American Ruse" degli MC5 a stabilire nell'immediatezza le precise coordinate musicali di tutto il lavoro. Lasciando subito spazio alla più lunga e ragionata "Working For MCA" di scuola sudista essendo stata scritta dai Lynyrd Skynyrd: con un finale che cresce, cresce, cresce di intensità. Sul terzo e quarto brano vi dico soltanto che gli autori sono Wilson Picket e Bob Seger (e sti cazzi!).

Necessita di un bel racconto l'ultimo brano, l'unico scritto di loro pugno, degli Hellacopters: i quasi sette minuti di "Doggone Your Bad Luck Soul" che si muove tra notturne atmosfere Hard-Rock nei primi minuti ed una parte centrale che sale progressivamente di volume con un rumoroso fuzz chitarristico molto vicino ad atmosfere Garage-Rock. Terminando infine, in una sorta di ascolto circolare, con le stesse movenze iniziali.

Meno tecnica, ancor più cattiveria esecutiva: così si presentano i Gluecifer con la loro cinquina di brani che si apre con la tirata pazzesca di "Gary O'Kane" una canzone Punk-Rock che martella fin dal primissimo secondo e prosegue spedita e deragliante per tutto il suo muscolare percorso; è la volta della mitragliata super-aggressiva di "Shitty City", che viaggia anch'essa a manetta nei suoi incazzati cinque minuti di durata, con alcuni momenti strumentali dove i cinque assatanati sembrano davvero non poter reggere simili velocità. Ma superano la prova del nove a pieni voti; e si arriva davvero esausti al termine del loro disastroso e breve percorso con un altro titolo dirompente: "Going Down". Da testate contro il muro.

In conclusione, calcisticamente parlando: Svezia - Norvegia 1-1...Pari e patta.

Ad Maiora.

Carico i commenti... con calma