1 dicembre 1967.

Fa freddo a Londra e il vapore che esce dai comignoli mi evoca il ricordo dei cieli della mia terra, macchiati qua e là di candidi cumulonembi.
L'atmosfera che si respira in città è abbastanza tetra; chissà cosa ci riserverà questa grigia giornata.

Passando attraverso una via stretta e poco trafficata noto un localetto dall'aria accogliente; mi avvicino. Kensington Record Shop. Nella vetrina ammiro come è mio solito fare le copertine dei vari trentatré giri. Un acceso arancione colpisce come una saetta i miei occhi; guardo meglio.

Scorgo lì nella vetrina questa copertina dai motivi psichedelici: mi ricorda certi pomeriggi passati disteso sul prato con gli amici in passatempi non troppo salutari: ore passate immersi in una dimensione più grande, più profonda, in una completa fusione con il tutto; non divaghiamo.
Sono sempre stato una persona impulsiva e questa mia caratteristica si mostra appieno anche adesso: entro , prendo la prima copia che vedo di quel disco, lascio dieci sterline al negoziante e me ne vado senza prendere il resto, lasciandolo intontito nel tepore del suo ambiente.

Sono già a casa, immerso nell'ascolto del mio nuovo acquisto. Lo ascolto tutto per intero. Ancora. Un'altra volta. Tre volte in totale. Mi piace.

Un rock acido con influenze blues; jazzato a tratti; onirico, fresco, caldo, leggero ma forte allo stesso tempo. "Up from the Skies", "Spanish Castle Magic", "Little Wing", "Castles Made of Sand" e altre, tante altre. Si susseguono come le dendroiche quando, con l'arrivo della buona stagione, danno inizio ai loro rituali d'amore. Una dopo l'altra. Una meglio dell'altra. Anzi no, tutte perfette. Precise.

Siamo alla fine, "Bold as Love". Colori vivaci che sinergicamente diffondono nell'aria sentimenti, pensieri, parole. Un inno all'amore. "L'amor che move il sole e l'altre stelle". Eros, figlio di Poro e di Penìa. L'amore platonico che unisce il cielo e la terra, permettendo all'anima di elevarsi dall'esperienza sensibile alla bellezza ideale ed eterna. L'amor cortese che nobilita l'animo dell'uomo. L'amore, il filo conduttore della nostra esistenza. E me ne sto lì, con gli occhi chiusi e il respiro lento, ad ascoltare per la quarta volta quel capolavoro senza tempo.

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