Police - "Reggatta de blanc"

Nel dicembre del 1979 esce il secondo album dei Police, 'Reggatta de blanc', che balza subito in testa alla classifica inglese e che rispetto all'ottimo album d'esordio presenta diverse e gustose novità. L'album viene registrato ai Surrey Studios fino al 3 agosto. Il 7 settembre in anteprima viene pubblicato il singolo Message in a bottle. Il brano ha molto successo,grazie anche alla spinta delle discoteche che lo programmano in continuazione.

Lo stile inconfondibile del gruppo rimane, nelle sue linee generali praticamente invariato. I tre musicisti cercano ancora di più di scavare all'interno del loro universo musicale, quasi a voler sottolineare le cose buone che avevano contraddistinto l'album precedente, esalatando allo stesso tempo quei concerti inosservati ai critici e agli ascoltatori. Contenti del successo sono spinti dalla voglia inarrestabile di andare avanti, di spiegare le loro radici e di gettare sul ponte infinito verso la musica del futuro. L'album si apre con la già citata Message in a bottle, uno splendido rock-reggae tutto basato sul drammatico e trascinante cantato di Sting, con gli altri due musicisti timorosi e devoti accompagnatori,piccoli apostoli che si tengono rispettosamente a distanza dal magnetico leader. Le parole della canzone rendono perfettamente l'idea dell'indifferenza che stava avviluppando una società ormai disillusa dagli ideali degli anni settanta, dalle troppe speranze perdute e dal grigio orizzonte che gli anni ottanta alle porte lasciavano intravedere. La successiva Reggatta de blanc è un brano la cui parte musicale è composta da Stewart Copeland con Sting. Il brano è attraversato da un suggestivo coro rituale che trasporta l'ascolatore in uno stadio multietnico quasi a sottolinare un desiderio di uguaglianza, di libertà in una futura società senza frontiere.

Si prosegue con l'incredibile It's alright for you, terribile punk rock acido che rappresenta senz'altro una delle perle dell'album; è solo un'episodio, il reggae torna presente nella successiva Bring on the night, dolce e ossessiva. La prima facciata si chiude con Deathwish. Le allucinanti visioni di Walkin'on the moon aprono la seconda facciata: in questo brano Sting si produce in un ottima prestazione vocale con molti riferimenti ai grandi maestri reaggae. Si prosegue con il ritmo serrato di On any other day, un rock sincopatico. L'amore dei Police per il movimento reaggea esplode con furore nella successiva The bed's too big without you; mentre il finale spetta a No time this time.

Le idee musicali di Sting gli stanno spianado la strada verso sogni che sembravano irrangiungibili solo pochi anni prima a New castle quando dietro a una scrivania cercava di insegnare ai ragazzi chi era il grande Thelonius Monk. Ora si trovava dietro a un microfono; più che parlare deve gridare, più che spiegare deve suonare il basso, non ci sono più trenta persone davanti a lui, davanti a lui c'è il mondo. Non deve far altro che scendere dal palco, lasciare gli amici suonare e continuare a camminare da solo verso altri traguardi.

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