Sfiorare l'autunno


ovvero gli spettri acustici scappati da Mellon-Collie.

L'autunno si è accorto proprio stamattina di aver lasciato troppo spazio all'estate e quando mi sono svegliato l'ho trovato lì che mi aspettava fuori dalla finestra, già seduto sul trono delle stagioni con la sua corona grigia, lo scettro di freddo e il mantello di vento e pioggia. L'autunno ha rivendicato i suoi giorni all'improvviso e con prepotenza, e poiché a me quest'arroganza reca fastidio, ho deciso di richiudere la tapparella e avvolgermi ancora nella coperta, lasciandolo imperversare al di fuori della mia vita, oltre la finestra, lontano dai miei sogni. Ma ben presto anche io devo accettare le coltri di nubi e i silenzi della casa vuota, e questo singolo, tratto dalla raccolta "The Aeroplane Flies High", mi può aiutare a entrare in armonia con la nuova ma vecchia stagione stando ben nascosto nel pigiama.

Vorrei considerare ogni singolo di "Mellon Collie And The Infinite Sadness" come un album a sé, come un sentiero che si stacca dalla strada principale e ci porta verso altre emozioni, altre suggestioni. In particolare le sette canzoni di "Tonight Tonight" potrebbero sembrare un mini-progetto solista di Billy Corgan. La title-track è un vero proprio fulmine a ciel sereno che scatena una tempesta notturna di archi, un tappeto sonoro epico e coinvolgente, in cui l'energia del batterista Chamberlain e la potenza vocale del leader fanno la parte del leone. Il testo è poetico e generazionale, le melodie scatenate ed eccelse: forse uno dei migliori brani scritti dalla band in 13 anni di carriera.
L'originalità di questo singolo è che all'energia scatenata del primo brano seguono canzoni dolcissime e scarne, lievi sussurri che, usciti dai sogni, per fuggire da sentimenti di pioggia si nascondono nella malinconia (storica quella di Billy!) di calde coperte mattutine. "Meladori Magpie" è fatta di raffinate tessiture di slide guitar, mentre "Rotten Apples" è un autentico capolavoro acustico che parla di oscuri artigli della morte e lettere ingiallite dal distante disprezzo. Il disco prosegue su toni ancora più low-fi, e la lenta filastrocca "Jupiter's Lament" è una lacrima di sola voce e chitarra evaporata nella solitudine di un cuore impachettato con nastro e fiocchi, seguita dagli echi sospirati del pianoforte di "Medellia Of The Grey Skies", sorellina minore e più addolcita di "Porcelina Of The Vast Oceans". La semplicità di "Blank" è una breve perla di rimpianti e parole sbagliate, è una lettera con nessuna parola scritta, balbettante e appena accennata prima della ripresa solo acustica di "Tonite Reprise", in cui la voce gracchiante di mr. Corgan ci racconta di giocattoli a molla che si scaricano coprendo il suono di una vita vissuta sottoterra...

Dopo esserci avvolti in queste melodie, antiche eppure freschissime, se non sottoterra, vorremmo continuare a vivere i fruscii del nostro autunno personale chiusi nella stanza di quando eravamo bambini, abbracciati al legno della chitarra e lievemente riscaldati dalle voci silenziose degli spettri scappati dalla Sandland di "Mellon Collie".

"Rotten Apples"

Dirty your face
With longing and grace, God-given
Suffer her heart
And love her when your love goes unrequited

Where the cool winds blow
I must surely go
For my love calls me below to drag her
from the depths of my soul

When will I see her again?
The other side of friends
The darkened claws of death
The empty breath, desire

(...)

Restless in my speech
And rootless in my teach
So vacant in my breach
I drive the dirt of her garden

Sorrow
She'll never listen again
No other lovers to bend
Just rotten apples to eat
Just letter yellowed distant scorn

(...)

Life just fades away
Purity just begs
Dust to dust, we're wired into sadness

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