Area Pirata si conferma un’etichetta fondamentale in questo momento per chi si interessa alle sonorità di matrice ’60: dopo il nuovo disco dei No Strange Il sentiero delle tartarughe è ora la volta di un doppio cd che celebra la carriera dei pisani Strange Flowers intitolato “Best Things Are Yet to Come”. Chi ha seguito la mitica stagione di metà anni ’80 e dei primi anni ’90 del revival del garage e della psichedelia probabilmente si ricorderà degli Strange Flowers: in quel periodo a Pisa, per una strana congiuntura, si riunirono le menti più iluminate della scena psichedelica italiana basti pensare agli Useless Boys, ai Birdmen of Alkatraz, ai Liars e agli Steeplejack. All’epoca si faceva molta confusione per cui venivano considerati psichedelici anche gruppi come i Sick Rose e altri che facevano, in realtà, un ottimo garage-rock. L’attitudine degli Strange Flowers invece era ed è genuinamente psico-pop: chi ha amato la psichedelia inglese dei primi Pink Floyd, dei Tomorrow e dei Misundestood non faticherà a trovarsi a proprio agio nell’universo e nel Cosmo colorato e cangiante creato dalla band pisana. Questa raccolta raccoglie gran parte della produzione degli Strange Flowers: 5 brani sono, per l'occasione, inediti mentre 4 sono stati rimasterizzati e il resto del vecchio materiale è stato rimissato. Tutto le tracce vengono presentate in ordine cronologico di scrittura: in pratica siamo di fronte ad una sorta di “best off” del gruppo e una celebrazione e rivisitazione di tutta la loro carriera. L’unico membro che è sempre stato stabile nel corso degli anni è il chitarrista e cantante Michele Marinò anche se, attualmente, il nucleo originario si è riunito. I loro lavori più significativi sono, probabilmente, “Music for Astroauts” del 1993 e “Ortoflorovivaistica” del 2006. In quest’ultimo disco c'era anche una piccola perla di musica lisergica come “Strange Girl 2000”, pura essenza distillata di psichedelia che qui viene riproposta in un'inedita versione alternativa registrata appositamente per questo disco. Ma pepite d’annata si trovano sparse in questa preziosa antologia: da “Miriam on the Nile”, perla acustica e “barrettiana”, a “Carrin’ to Pie” e “Apples in your Eyes” che ci riportano magicamente, come un viaggio a ritroso nel tempo, a un’epoca passata ma sempre attuale. E’ una musica che ci proietta direttamente da Marina di Pisa, raffigurata in copertina, al Cosmo. La chitarra è sempre acida al punto giusto e le melodie sono accattivanti e sixties-oriented con un gusto per un pop psichedelico di classe. Consigliato caldamente a tutti i seguaci del verbo ’60. Disponibile su Bandcamp al seguente link https://areapiratarec.bandcamp.com/album/best-things-are-yet-to-come e presso il sito di Area Pirata : (http://www.areapirata.com/index.php?lang=it).

 

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