Se dobbiamo parlare di una band che ha cambiato le regole della musica estrema contempornea, i tony danza sono di diritto un punto su cui argomentare, la creatura malata di jesse freeland nel tempo ha saputo mutare forma senza togliere gli occhi dall'obiettivo : La fottutissima V-I-O-L-E-N-Z-A, partendo con un primo disco grezzo e cattvo sulla strada dei dillinger, con danza 2 la formula si raffina, un percorso tutto in salita, ma poi nel gruppo ci fu uno scossone che fece andare via 2 membri (questa storia non é nuova, odino solo sa quante volte sta band abbia cambiato membri, roba che in confronto i megadeth sembrano la band piú coincisa e con la formazione piú duratura di sempre) facendo entrare in formazione l'allora sconosciuto chitarrista josh travis, che stravolse letteralmente l'aproccio gia violento della band, portandolo alle estreme conseguenze con "danza 3: series of unfonrtunate events" aggiungendo elementi djent e deathcore alla proposta, basta ascoltare le fucilate iniziali "vicky mayhem" ed "yippie kay yay mother!@#$%^" per capire in che fiume di malattia ci stiamo per tuffare, il resto del disco é un salì e scendi continuo di riff mathcore massacranti e serratissimi,a metà tra il tapping piú sfrenato, tremolo picking velocissimi e sweep infernali, (un marchio a fuoco che renderà il sound dei Danza riconoscibilissimo nella marea di band estreme del tempo) il tutto alternato da breakdown trita ossa e poliritmie djent infernali, la tracce che piú colpiscono secondo la mia modestissima opinione sono "the lost and damned" che parte con un incipit melodico veramente ben costruito per poi alternarsi con dei sali e scendi spaziali e la finale "12.21.12" (il titolo è una garanzia) brano di ben 23 minuti che parte con un sfuriata poliritmica in pieno stile djent per poi aprire le danze a una furia deathcore per poi spezzarsi in un silenzio siderale , per poi far ripartire il tutto con un riff hardcore potentissimo che ci rigetta nelle grinfie malatissime di questo piccolo gioiello, che nella parte finale sfociano in un momento molto ampollosso ai limiti del prog/ambient ripetuto all'ossesione con gli scream di jessee che incitano la frase "the truth is we are all lost", concludendo magnificamente il tutto.

Questo capolavoro di metallo estremo fu un fulmine a cel sereno che stupí (e stupisce ancora) molti extreme metallers, capendo come ci fosse ancora molta strada da fare per raggiungere il punto in cui il metal arrivi ad essere un genere che abbia detto tutto

Il percorso dei danza terminó con l'uscita successiva che matura in maniera iperbolica, perfezionando ció che di buono era stato fatto con il disco qua presente, creando il capolavoro definitivo dei tony danza, un vero peccato che si siano sciolti, ma sopratutto come non sia dato il giusto credito da certi metallari bachettoni a dischi di questo calibro.

9.0/10

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