Degli Who negli ultimi tempi se ne è parlato parecchio. Molti sostengono che l'ultimo album sia solo un'operazione commerciale patetica, altri pensano che il gruppo è ancora in grado di stupire anche dopo 30 anni con due componenti in meno... Io francamente non ho un'idea precisa in merito, ma sono certo che il concerto a cui ho assistito ieri sera è stato qualcosa di vero, come l'aria che respiravo, le immagini che vedevo e la musica che sentivo.

Premetto che ho davvero fatto una fatica immensa a raggiungere Verona, visto che avevo la gamba ingessata... in compenso sono riuscito a finire in platea nonostante avessi avuto un biglietto di gradinata non numerata.

Circa alle 20 iniziano a suonare i Rose Hill Drive, che ci assicurano una performance mozzafiato per un gruppetto così giovane di tre ragazzi... consiglio vivamente l'ascolto dell'omonimo album.

L'arena si riempe sempre di più, e verso le nove la sensazione è quella del tutto esaurito. La ragazza che gestiva le luci si siede a mezzo metro da me sotto il gazzebbo messo a protezione dei suoi strumenti.

Il concerto ha inizio. 

"I Can't Explain", "The Seeker", "Substitute"... performance quasi perfette di una potenza immane. Il suono della chitarra di Pete sembrava essere più elettrico del solito, e Roger era in ottima forma.
Arriva "Fragments", e le nuvole in cielo si fanno sempre più minacciose... la canzone del nuovo album non lascia affatto il pubblico indifferente. Le ragazze ballano, un pirla davanti a me si alza in piedi sulla sedia oscurandomi tutta la visuale, ma poco importa... l'aria che si respira è fantastica.
Una schitarrata poderosa annuncia l'arrivo di "Who Are You"... e la risposta divina è immediata... arriva la pioggia, più forte che mai, come se l'onnipotente si sentisse preso in causa da tanto ben di dio.

E' spettacolo puro... giuro di aver visto più di una volta i fulmini in perfetta sincronia con le esplosioni di potenza della batteria... i fari si muovono nella pioggia evidenzando la tempesta che incombe. Ancora prima della fine della canzone la situazione si fa terribile, con l'acqua che cade di sbiego rendendo impossibile la prosecuzione del concerto... tutto tace di colpo. Io mi infilo sotto il baracchino della tecnica delle luci, dove mi siedo proprio su un contenitore per strumentazioni marchiato The Who London.

Quello che è successo per un'ora intera è solo noia... io che cerco di non far bagnare il gesso, e la gente che cerca in ogni modo di ripararsi dalle numerosissime lacrime del cielo.

Lo spettacolo riprende appena la situazione si è stabilizzata. Le note di "Behind Blue Eyes" emozionano l'arena, che canta in coro. Il pubblico c'era ancora tutto... stupendo. E poi succede quello che non doveva succedere... alla prima nota alta Roger non ce la fa, la voce sparisce e non ritorna... e tutto si ferma di nuovo; dopo un gesto di stizza con Pete, il gruppo si ritira nelle quinte. Intanto piove ancora.

La rabbia ha atteso diversi minuti prima di arrivare, solo con l'annuncio di interruzione del concerto. Ma la gente non ci sta, la gente vuole gli Who... li chiama, li incita: "Roger Roger!" E quando ormai nessuno se l'aspettava più, dopo circa mezzora, eccoli tornare sul palco tra il delirio della folla.

Sono proprio loro.

Il concerto riparte alla grande con dei pezzi poco impegnativi, in cui Roger fornisce timide back vocals. Pete è davvero un "alieno", per tutta la ripresa suona divinamente, canta, salta, rotea il braccio, fa assoli mozzafiato. "Let's See Action", "Eminence Front", "Relay", tirate e strizzate all'inverosimile, improvvisate in ogni modo.
E poi arriva la fantastica "Magic Bus", versione ""Live At Leeds"" con Roger che ci fa capire che significa suonare l'armonica a 60 anni senza voce... divino!
Con "Baba O'Riley" è l'ennesimo delirio della folla... a momenti non lo sento neanche Pete da quanta gente canta.
La chicca di "The Real Me" è formidabile. Pino Paladino alza il volume del suo basso e fa capire al mondo intero che non è un semplice sostitutivo, ma è un grande musicista. 
Nota non proprio positiva per "Pinball Wizard", che viene un po' cannata dal gruppo di sostegno. In ogni caso ci si emoziona come sempre.
Qui Townshend fa l'ennesimo colpaccio e ci sfodera una "The Kids Are Allright" da paura con finale improvvisato e profondamente cambiato. Zak alla batteria ci fa capire di chi è figlio.

Il finale è inaspettato, con una fantastica "My Generation" ed una potentissima "Won't Get Fooled Again" al sapore di grano... eh si perchè se Townshend fosse stato un mulino avrebbe dato da mangiare ad una nazione intera con tutte le volte che ha girato quel dannato braccio sulla sua Strato!

Rimane un po' l'amaro in bocca per non aver sentito un tipico finale alla "See Me, Feel Me" o una classica "Love Reign' Or Me" (perfetta per l'occasione tra l'altro)... o una recente "Tea & Theatre"... ma daltronde è mezzanotte passata e siamo decisamente fuori dal limite massimo d'orario.

Molti potranno obiettare... che sono un dannato fan che descrive al positivo tutto quello che succede, che in realtà dovevano rimborsare i biglietti etc etc... ma io vi dico una sola cosa... Questo è stato un concerto vero, fatto di musicisti che non se la sentono di tradire tutti e vanno avanti, fatto di un pubblico stupendo che sta fuori a prendersi la pioggia, fatto di persone vere, fatto col cuore... il cuore degli Who.

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