Il Rock come lo conoscono molti di noi (a partire dai suoni 'violenti' dei primi Stones come '(l can't get no) Satisfaction') ha iniziato a diventare di mezza età (fra i 50 e i 60 anni) perdendo quell'attenzione e quell'attrazione sulle giovani generazioni, a parer mio, sotto i 30 anni.

Insomma...non sembra essere più 'contemporaneo' come presa rispetto ancora a 20 anni fa e massimo 10.

Quest'anno poi 50 anni ci separano dal 1970, dove dei grandi della scena se ne sono andati: Jimi Hendrix e Janis Joplin.

Se fosse così (almeno stando a quanto poco del genere si parla in tv - tolta Rai 5 con i documentari - e i canali tv delle principali radio italiane) il Rock sembra diventare un'Istituzione, condannato forse a diventare come la musica classica: di interesse per appassionati - correggetemi se sbaglio.

Eppure è ingiusto: la musica più vicina alla gente comune ci ha lasciato un patrimonio di tutto rispetto che non dovrebbe essere messo da parte, soprattutto in un tempo dove non c'è più grande varietà, essendo superata da non poco la fase della creazione di stili profondamente originali (il Britpop è stato uno degli ultimi in tale ambito).

'Live At Leeds' è la PIETRA MILIARE in questo senso, l'energia EVERSIVA degli Who dal vivo: la batteria ben in evidenza di Keith Moon, la chitarra magica di Pete Townsend e la voce robusta di Roger Daltrey.

Tutto l'album tiene incollati all'ascolto, con la sensazione di non finire mai. I miei brani preferiti sono: 'I Can't Explain', 'Happy Jack', ' Substitute', 'Tattoo' e 'Summertime Blues' di un cantante Rock and Roll non molto conosciuto a livello popolare, Eddie Cochran.

'Tattoo' ha una struttura di musica e canto così perfetta che non può non coinvolgere (la versione originale di 'The Who Sell Out ' di tre anni prima è attraente all'orecchio, ma molto morbida al confronto di questa).

Quindi 'Live At Leeds' rimane uno dei pochi album storici dal vivo a suonare fresco e coinvolgente, anche dopo 50 anni.

E se quando le attuali generazioni, quella dei nostri genitori e la nostra, non ci saranno più, si tratteranno gli Who e gli altri come Mozart e Beethoven, cioè 'antichi' e 'non attuali'?

Elenco tracce e video

01   Young Man Blues (04:51)

02   Substitute (02:21)

03   Summertime Blues (03:29)

04   Shakin' All Over (04:30)

05   My Generation (14:34)

06   Magic Bus (07:54)

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Altre recensioni

Di  Antonino91

 Semplicemente uno dei live più storici della storia.

 Live At Leeds è il punto più alto raggiunto dai Who.


Di  Viva Lì

 "Ma vaffanculo la recensione e vaffanculo pure agli Who."

 "Sto Poletti è veramente un pirla, anzi, come si dice a Milano, le un bel pistola."


Di  jack daniel's

 Il suono è pieno, grosso, sembra di poter toccare con mano quelle vibrazioni: è il rock che si materializza, il rock che diventa tangibile.

 Questa performance di My Generation allungata fino a un quarto d'ora è un vero e proprio calderone infernale in cui trovano spazio anche svariate citazioni.


Di  JonnyORiley87

 "Live at Leeds è destinato a diventare un autentico punto di riferimento per le prossime band Hard Rock a venire."

 "My Generation in questa versione Live si trasforma in un’autentica, irresistibile ed irrefrenabile suite in chiave Hard Rock per la durata totale di quasi 15 imperdibili minuti."