Debutto discografico per gli industrial-rockers The Young Gods. Il gruppo svizzero viene fondato nel 1985 da Franz Treichler (voce), Cesare Pizzi (campionatore) e Frank Bagnoud (percussioni).
Facile notare , sin dal nome, quale sia stata la maggior fonte di ispirazione per il terzetto elvetico: parliamo degli Swans di quel micidiale EP intitolato "Young God", una delle più atroci e annichilenti prove sonore di tutto il '900.
Questo album, pur attingendo a piene mani dai deliri sonori di Michael Gira, aggiunge una componente heavy metal che rende il tutto vicino, ma mai uguale, alle produzioni anni '80 di gruppi quali Ministry e Godflesh. A dire il vero, nei frangenti più marziali, ci sento pure qualcosa dei temibili Laibach. Non mancano nemmeno richiami a quel rock gotico tipico dei maestri Sisters of Mercy.
Un disco ruvido e contorto, come è facile e immaginare, ma anche orecchiabile. Ammesso e non concesso che questo aggettivo possa essere adoperato per descrivere la proposta di un gruppo industrial.
Ci sono canzoni sepolcrali come "Nous de La Lune", attacchi all'arma bianca come "Jimmy" e altre sorprese che scoprirete ascoltando l'opera in questione (su tutte la ringhiosa "Fais La Mouette").
E' proprio il volere fondere in tempi non sospetti due generi tra i più estremi, il metal e l'industrial, a rendere questo "The Young Gods" un album degno di ammirazione e stima. Se poi aggiungiamo che quasi tutti i brani sono cantati in francese, scelta coraggiosa in un mercato anglofono, allora il piatto si fa davvero ricco.
Gli Young Gods continueranno a muoversi su queste coordinate anche con il successivo e più maturo "L'Eau Rouge". Con il quarto parto, intitolato "TV Sky", i nostri sposeranno una linea più accessibile e vicina a quanto fatto agli albori dai Nine Inch Nails.
Un must. Guai a dimenticare perle come questa!
PS: fregherà a nessuno, ma medesimo ha una copia con un doppio CD live e le firme dei tre folli musicisti.
Elenco e tracce
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