La fortuna dei Tides of Man, al contrario di quanto possiate pensare, è stata quella di perdere il cantante. Questo disco è infatti il frutto del duro lavoro dei restanti componenti del gruppo nella composizione di brani strumentali. A giudicare dalla critica si direbbe un buon album, ma sappiamo tutti che la critica a volte sbaglia totalmente un giudizio, andando a criticare i cardini fondamentali di un album che sarebbe poi rimasto nella storia (vedi Pornography dei Cure) o si accanisce ingiustificatamente contro dischi di valore discreto ed apprezzabile (primo fra tutti Nocturama di Nick Cave and the Bad Seeds). Per togliermi il dubbio di com'era questo disco, ho quindi deciso (rimedio della nonna) di ascoltarlo da capo a fine. Il mio responso dopo numerosi ascolti è nettamente positivo. Un post-rock di ottimo livello, capace di guardare dall'alto anche brani di artisti più noti del genere. Quello che rende apprezzabile questo lavoro non è solo la melodia ben strutturata (Mountain House, We Were Only Dreaming, Hold Still) ma anche il ritmo (come nel primo minuto di Eyes Like Strange Sins e in All the Years). Da citare soprattutto la parte finale, con tre pezzi uno migliore dell'altro: dall'elettronica organistica alle percussioni riprese poi nel crescendo di Parallels dalle chitarre tipiche di questo album, per concludere con la potente Measure Your Breath. Un lavoro ottimo, poco conosciuto soprattutto in Italia ma che non per questo (anzi, come incentivo) scarseggia di qualità. Nettamente promosso, tutto.

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