Signore e signori ecco uno dei dischi migliori del rock nostrano degli anni '90 (e oltre).

Che i Timoria non fossero dei cretini lo si sapeva ma questo disco è un capolavoro. Un concept-album (soprattutto negli anni '70 i gruppi rock erano soliti, almeno una volta nella loro carriera, incidere un cosiddetto concept) sulla storia di un fantomatico Joe la cui avventura tra l'altro è raccontata all'interno del booklet.
Infatti questo lavoro dei Timoria, anche alla luce di quanto detto, è molto insolito per la storia discografica italiana. A mio giudizio pochissimi in Italia sono riusciti a produrre un disco rock di questo spessore con influenze progressive e con una spiccata vena melodica.
I testi sono veramente ispirati e la voce di Francesco Renga sappiamo essere all'altezza (peccato per la strada intrapresa ultimamente sia da lui che da Omar Pedrini). In quest'album le chitarre rendono i pezzi solidi e compatti grazie ad un Omar Pedrini in stato di grazia (oltre a lui tutto il gruppo, in occasione di questo disco, è di ottima resa).

I pezzi migliori sono l'opener Senza Vento, la stupenda ballata elettrica Sangue ImpazzitoLa Cura Giusta e Il Mercante Dei Sogni ma tutto il disco è eccezionale e non mi stancherò mai di ripeterlo.
Forte anche di preziose collaborazioni, come quella di Eugenio Finardi in Verso Oriente e Mauro Pagani al violino in Lombardia, questo disco è sicuramente il migliore dei Timoria, un gruppo che ha detto tanto al rock di casa nostra e che poteva ancora dire molto.

Alla faccia di chi dice che il rock in Italia non esiste (o non è esistito) e che copiamo dagli americani o dagli inglesi: certo, questo purtroppo succede (anche troppo spesso) ma generalizzare non fa mai bene perché di gente che fa della buona musica ce n'è e non bisogna necessariamente avere tantissima visibilità di pubblico.
Ascoltate questo disco poi mi direte!

Elenco tracce testi e video

01   Senza vento (03:36)

03   Sangue impazzito (04:37)

uomini domenica, gente che allegra va, risveglia la citt�
dormono le fabbriche, in giro ancora io, vivo non lo so

e incontro anche te che corri a pregare un po' dio,la strada la so
e penso che un tempo quel tempio era mio, e mi chiedo perch�
un giorno ho detto addio

corro via ma non so se fuggire o rincorrere qualcosa o forse chi
sono qui, e dentro me sangue impazzito che mi spnge fino a voi

correte di pi�, sognando un futuro cos� vi guardo da qui
e penso che un tempo quel campo era mio
e mi chiedo perch� un giorno ho detto addio

Solo (pedrini)

04   Lasciami in down (03:02)

05   Il guardiano di cani (04:16)

06   La cura giusta (04:50)

07   La fuga (04:11)

08   Verso Oriente (05:35)

09   Lombardia (03:52)

10   Campo dei fiori Jazz Band (00:56)

11   Freedom (02:33)

12   Il mercante dei sogni (03:44)

13   La città del Sole (03:06)

14   La città della guerra (01:32)

15   Piove (04:19)

16   Il sogno (03:30)

17   Come serpenti in amore (04:08)

18   Frankenstein (03:19)

19   La città di Eva (05:25)

20   Freiheit (01:40)

21   Il guerriero (03:59)

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Altre recensioni

Di  stargazer

 "Viaggio senza Vento rappresenta senza ombra di dubbio il culmine della carriera dei bresciani Timoria."

 "Joe può tornare a combattere da guerriero e a volare anche senza vento, con le proprie ali."


Di  abbazaba

 "Ritengo di non esagerare se dico che possa essere uno dei migliori lavori italiani degli anni '90."

 "I bresciani, capitanati da Omar Pedrini, venivano da un recente passato fatto di musica romantica stile '80; questo album li trova cresciuti e adulti."


Di  homer

 "Questo è il concept, l'Opera con la O maiuscola, ne sono tutti convinti".

 "Viaggio senza vento è intriso di letteratura, filosofia e spiritualità."