La sua Patronet, l'azienda messa su negli anni novanta, diede la possibilità, tramite una semplice iscrizione (voglio credere a pagamento), di attingere alla musica ed alle creazioni sonore (e per il sonoro) che Todd Rundgren andava man mano compiendo. Ed il bizzarro musicista sperimentava in software, campionava suoni e ne inventava di nuovi, produceva effetti, scriveva musiche e canzoni per gli usi più disparati, tra i quali la televisione, non importa se sigle televisive, jingles per quiz, stacchetti per veline americane o che altro... Tutto ciò che veniva prodotto, ogni idea buona o brutta che fosse, veniva messa a disposizione del "tesserato": una sorta di "tutto Todd Rundgren minuto per minuto", insomma.

Appunto per gli iscritti nacquero, nel '98 e nel '99, i due volumi di questo "TRTV", della consistenza di due e.p. che in seguito vennero accorpati e commercializzati in un solo prodotto.

Quel che si può ascoltare è un Rundgren libero di essere, senza avere da dimostrarsi all'altezza delle sue migliori prove, cosiccome incurante del proposito di sorprenderci tutti con gli effetti speciali che caratterizzarono le sue sortite a nome di TR-i.

Le sonorità sono volutamente quanto inevitabilmente sintetiche e casalinghe al contempo; "Where Does The Time Go?" parrebbe suonata con una Roland per bambini, "Mary & The Holy Ghost" è un ottimo crossover tra certo free jazz moderno e qualcosa di più attuale, fintamente house, e persino con linee quasi drum n'base. "Aliens In The Family" è prettamente una sigla tivù, mentre "Red Dwarf Pilot" non è altro che l'unione in sequenza di diciassette tunes, che sembra di star scorrendo la rubrica del telefonino alla ricerca del giusto suono per gli sms, gli mms, le chiamate vocali...

Irresistibile il ritornello di "The Surf Talks", mentre "Jerk" è esempio di quanto sia capace il buon Todd: un rock industriale fatto in casa (quindi non industriale ma artigianale) con un microfono per pc da venti dollari (come espressamente indicato nel cd). Un paio d'outtakes di lavori precedenti, un brano hard-rock trapiantato direttamente da uno dei suoi più celebri bootlegs dal vivo, ed il "regalo" per i fans è confezionato.

Ovviamente "TRTV" è tutt'altro che un must-have, ma lo si può definire un ulteriore ed ennesimo saggio della prolificità e della versatilità di questo artista, nella costruzione del suono quanto nel songwriting. C'è poca eccellenza, ma è giusto evidenziare il coraggio di chi impone a se stesso di fuggire dalla ripetizione di remunerativi clichés per andare in fondo alla propria ispirazione, ovunque questo fondo sia.

Rundgren di ispirazione ne ha da vendere, e bene fece a venderla tutta quanta con la sua Patronet. Il problema è che perseverò col venderla anche attraverso i canali ufficiali del cd e dell'e.p., prodotto che necessiterebbero ben altra serietà d'intenti rispetto a questo "TRTV".

Una gestione più accorta e meno impulsiva delle sue uscite discografiche ed una minore anarchia in generale, siamo sicuri avrebbero senz'altro reso maggiormente a favore della sua immagine, lungo i suoi quarant'anni di carriera . E quando un cd nasce per i fans, vorrà dire che è bene che resti solo per costoro. Può divenire una rarità, una chicca, ed un must-have anche se non lo è.

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