Ah-haaaa! Finalmente! Dicono che i critici musicali sono strimpellatori mancati.

Ebbene, è vero: ti pare che starei qui ad ascoltare e a recensire per DeBaser queste difficoltà psicomotorie se fossi in grado di ordinare alla musica che ascolto: “Alzati e cammina” ?

Ma questa scatola magica mi permetterà di creare un disco non di semplice rock, ma di new rock. Si tratta della Magic Box del “Nuovo Rock Fai Da Te Tutto Compreso Basta Aggiungere Ingenuità”, ed è un’invenzione americana. “Come visto in (M)TV col nome di Lambchop, Tortoise, Cul de sac, etc.”, dice l’etichetta.

Ingredienti:
Eno
: due chili (non importa da che parte lo si taglia, tanto bisogna macinarlo). Scuola di Canterbury (Robert Wyatt, Kevin Ayers): due pagine del Libretto Rosso. Can: una lattina. Ingrediente segreto: Terry Riley. “Non abbiate timore, la ripetitività è ormai stata recepita dal pubblico”, dicono le istruzioni “E se non ci credete, accendete la radio: basteranno pochi minuti per convincervi”. Ma... e le chitarre ? Il rock è soprattutto chitarre, no ?
“Con avvedutezza: la chitarra è uno strumento troppo sensibile al rigurgito di elementi già assunti. Troppi, inoltre, la stanno usando in modo creativo: Main (Robert Hampson), E.A.R., Labradford, persino classici contemporanei come Glenn Branca si servono di questo strumento. Dunque, non esponetevi troppo. Una marimba ((C) Jack White, 2005) potrebbe fare più al caso vostro”.
Non manca ora che qualche variazione di tempo. E una spruzzatina di Mike Oldfield, che ci sta bene su tutto. Un tocco di Soft Machine qua, un nonnulla di Gong là, una voce fuori campo per contentare gli ambientalisti...

“Siate idiosincratici ma melodici: la sperimentazione ad ogni costo è così fuori moda...”.
Continuo a seguire le istruzioni: “Mantenete la calma e un andamento lento per tutta la durata. Il nuovo rock non ha nulla da provare a nessuno:
(1) non quanto ce l’avete duro (quindi niente cavalcate delle Valkirie: usate la sezione ritmica per il suo valore cromatico e non per propellere la musica, ché tanto non andrete da nessuna parte!),
(2) né quanto autentico (ergo evitate il cantante: la rilevanza sociale dei testi appartiene alle generazioni di Young e di Springsteen), e
(3) nemmeno quanto profumato (anzi, più aromi artificiali metterete, più distorsioni e rumori estranei userete, più il vostro nuovo rock apparirà nuovo!).

Se il vecchio rock calzava stivali da cowboy, il nuovo rock porta le ciabatte o al massimo un paio di pinne da sub, e ha scambiato la pistola per una macchina fotografica. La rivoluzione, di questi tempi, si fa in pantofole.
“In uno studio versatile amalgamate gli ingredienti con un po’ d’improvvisazione, rilassatevi e lasciate lievitare” . “Djed”, il primo brano del secondo album dei Tortoise qui accluso, è solo una delle mutazioni possibili. Seguendo le direttive che vi forniamo, non potete non riuscire”.

C’è anche la garanzia:
“Se i risultanti interludi minimali non migliorano il livello già sufficiente che avete ascoltato in “Million now living will never die”,
1) avete invertito l’ordine rock-dub-trip hop-techno, oppure
2) siete europei e state facendo nuovo rock da cinque anni. Tana!

Elenco tracce e video

01   Djed (20:57)

02   Glass Museum (05:28)

03   A Survey (02:52)

04   The Taut and Tame (05:02)

05   Dear Grandma and Grandpa (02:49)

06   Along the Banks of Rivers (05:53)

07   Gamera (11:55)

08   Goriri (06:39)

09   Restless Waters (03:41)

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Altre recensioni

Di  philosopho

 Il più grande disco dei Tortoise, e già divenuto un capolavoro assoluto del rock anni novanta.

 Alzate le chiappe e andate a procurarvelo, con qualsiasi mezzo!


Di  hypnosphere boy

 I Tortoise non suonano canzoni, dipingono quadri, ora tenui e pacati ora più movimentati e ritmati.

 Un sound cangiante, avvolgente, infinito, immerso nel futuro, con l'irrinunciabile profumo del passato.


Di  Deviljin

 Unico pregio di "Millions Now Living Will Never Die" è la cura eccezionale per i suoni ma se manca la sostanza si può avere pure la migliore produzione del mondo e comunque il livello rimarrà sempre mediocre.

 Di davvero innovativo in questo lavoro non ci troverete niente ma visto che si tratta di musica pesante e di difficile ascolto... la critica si esalta e grida al capolavoro.