"Oggi, nel luogo semantico del termine noise, si stipano esperienze musicali assai differenti fra loro (...) il termine, insomma, non è in grado di individuare un'area omogenea di ricerca che possa dare risultati chiari e univoci". Mi perdonerà Andrea Prevignano se ho preso in prestito parte della prefazione del suo libro Noise (Castelvecchi, 1998) per introdurre gli americani Trumans Water, che rientrano chiaramente nel genere, ma che hanno delle peculiarità tali da costringere a ripensarne le coordinate di riferimento. Non è tanto una questione di mero volume - che come vuole il caso è alto in maniera sconsiderata - quanto un'attitudine sregolata che a memoria d'orecchio non si era mai sentita: le farneticazioni chitarristiche dei Trumans Water non hanno uguali nella storia dello strumento. Questo approccio fatto di registrazioni in bassissima fedeltà, dementi assalti chitarristici, quintalate di scazzi, pseudo improvvisazioni, li distingue tanto da onnivori quali i primi Boredoms, quanto da intellettuali come i Sonic Youth.

Questo loro secondo disco - dopo l'esordio autoprodotto Of Thick Tum, distribuito anche grazie all'apprezzamento della buonanima di John Peel - si fa notare soprattutto per la tecnica esibita dai Trumans Water: o non sono capaci a suonare, o sono bravissimi a farlo credere. L'iniziale Aroma of Gina Arnold mette in chiaro le cose da subito: otto minuti di cori stonati, stecche, schitarrate hard, messa apposta per far scappare l'ascoltatore della domenica. E non siamo che all'inizio: di seguito trovano spazio hard-rock per cavernicoli (Limbs), urla isteriche su chitarre altrettanto allucinate (Rations) sferraglianti accellerazioni (l'ottima Sun Go Out, Soar, Speeds Exceeding) addirittura dei passaggi che potrebbero essere definiti "psichedelici", se non fosse che il canovaccio è fra i più assurdi mai ascoltati (Dead to Dead Things, Finger). Lo strumentale Bludgeon Elites & Stagger riassume tutti questi elementi: accellerazioni e dissonanze di chitarra, svisate lisergiche, accompagnate dalle urla isteriche del gruppo. Altro "vertice" del disco è Athelete Who Is Suck, che inizia con un ritmo saltellante imposto dalla batteria, prima di accellerare in un passaggio tanto vorticoso quanto delirante: una parodia hard-psichedelica tanto grottesca quanto perfettamente riuscita.

Il layout che vi farà impazzire nel tentativo di decifrare i testi o i titoli (del tutto dementi e fuorvianti, non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo) è un (in)degno corollario alla follia che alberga nelle menti dei Trumans Water, che in questo disco ha trovato libero sfogo. Cos'altro aggiungere: questo disco vi farà venire l'otite e che forse bisogna essere un po' tarati per apprezzare questa roba...

Elenco tracce e video

01   Aroma of Gina Arnold (08:19)

02   Speeds Exceeding (03:26)

03   Good Blood After Bad (02:44)

04   Rations (02:20)

05   Death to Dead Things (03:10)

06   Sun Go Out (02:11)

07   Bludgeon Elites & Stagger (03:51)

08   Limbs (04:44)

09   Athlete Who Is Suck (04:09)

10   Top of Morning (04:40)

11   Lo Priest (05:05)

12   Soar Ossinaxx at Long Last (02:16)

13   Our Doctors Think We're Blind (04:14)

14   Finger 6 Steps Ahead of Our Minds (01:16)

15   La Jolla My Armpit (03:59)

16   K-Song (04:47)

17   Mindstab Forklift (02:49)

18   To Milktruck (04:09)

19   Bladder Stomp: Krautrock (07:05)

20   The Sad Skinhead (02:20)

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