La follia, il sesso, la violenza fisica e psicologica, la paura, la morte, la mancata voglia di vivere, la voglia di farla finita, l'infedeltà, l'ipocrisia della psiche umana, l'angoscia, il male.
Per mesi, ho pensato che mai un album metal fosse capace di farmi inginocchiare. A farmi inginocchiare, ma allo stesso tempo capaci di commuovermi, sono stati loro, i Type 0 Negative. Io e il metal, infatti, non abbiamo mai avuto un rapporto così intenso. Dopo mesi passati ad ascoltare le solite 3 o 4 band della mia prima "formazione" (Megadeth, Death e Judas Priest), ritornai ad ascoltare il rock, anche perché a convincermi a fare ciò è stato un certo "Rock Bottom", disco essenziale per la mia formazione, che mi ha permesso di riprendere in mano un genere che per disinteresse stavo per mollare.
Poco a poco, smisi di ascoltare quasi definitivamente il metal, anche perché il prog, il cantautorato e il rock in generale li reputavo dei generi "superiori". Decisi quindi di ascoltare per un'ultima volta un album che mai avevo ascoltato, "Slow Deep And Hard", definito da quel mattacchione di Piero Scaruffi come il miglior album metal di sempre (affermazione discutibile, dato che vi sono tanti album che possono contendersi tale titolo).
Inutile dire che me ne innamorai subito alla follia: mai avrei pensato di amare un disco metal più di Rust In Peace (che fino a quel momento era il mio preferito del "macro"-genere). A rendere assoluto questo album è senz'altro l'atmosfera "gotica", cupa ed effimera proposta dai Type O Negative, in bilico tra lo speed metal, il doom, l'hardcore del cantato di Steele e tantissimi altri generi da rendere pressoché impossibile la classificazione dell'album. Oltre a Steele, autore di testi assolutamente grandiosi, va ricordato l'apporto dell'organo, capace di creare quella suspence da film horror in ogni istante in cui si presenta nell'album. Per certi versi, per sonorità ed atmosfere, i T0N mi sono sempre sembrati in bilico tra l'atmosfera cupa e mortale dell'esordio dei Suicide e la filosofia gotica di Pawn Hearts dei Van Der Graaf Generator.
"Unsuccessfully Coping With The Natural Beauty Of Infidelty", suite vera e propria da 12 minuti è probabilmente il brano metal più grandioso, epocale e commovente che io abbia mai ascoltato. In 12 minuti, Steele si sfoga contro la sua fidanzata, rea di essere infedele nei suoi confronti. "I Know You're Fucking Someone Else", urla disperatamente e rabbiosamente, mentre un coro, rappresentazione della sua polimeria interiore, ripete a manetta ciò che lui grida. Sa di aver commesso degli errori a fidarsi di lei, e sa che "solo gli stupidi commettono due volte lo stesso errore". Le sonorità straordinarie dei Type O Negative si moltiplicano continuamente in questo brano, tra la accelerazioni e decelerazioni continue, effettuate con la stessa fluidità con cui scorre impetuosamente un ruscello, passando da fasi acustiche memorabili che accompagnano l'infedeltà della donna del protagonista, l'organo che rappresenta il dilemma interiore del protagonista, e l'assolo finale di chitarra che segna la definitiva fine della loro relazione, che ormai non sono altro che un ricordo schifoso per il protagonista, disperato e solo come non mai... un applauso del pubblico conclude il brano. Infatti, a fine brano, ogni fottutissima volta, mi alzo in piedi ed applaudo in lacrime...che brano straordinario...
"Der Untermensch" si muove verso rotte più industrial, tra continue accelerazioni e decelerazioni in chiave speed metal, senza un attimo di sosta, con quel basso straordinario capace di demolire ogni effimero valore di una società decadente. Tale canzone costò a Steele non poche accuse di antisemitismo e di razzismo a causa del testo, quando in realtà Steele si intercala in un contesto decadente nel quale non esistono valori, e a dominare il mondo sono morte, odio e disperazione, un vero e proprio elogio di circa 9 minuti per la disperazione umana.
"Xero Tolerance" racconta invece le gesta malvagie e spietate di un serial killer nell'attimo in cui sta per uccidere la sua mal capitata vittima. A rendere ancora più teatrale il brano è di nuovo l'organo, che descrive in modo eccelso l'attimo terribile che si sta per verificare. "AND NOW YOU DIE", sussurra il serial killer prima di uccidere la sua vittima. Parole iconiche che risuonano ancora adesso dopo ben 25 anni. "Xero Tolerance" ricorda per certi versi "Frankie Teardrop" per il tema cupo dell'omicidio, con la sola differenza che la canzone dei Suicide descrive l'attimo di follia di un lavoratore che a causa dell'alienazione dovuta dal suo lavoro uccide la sua famiglia e se stesso, mentre la canzone dei T0N descrive in modo egregio la morte di un povero sfigato di turno per mano di uno psicopatico serial-killer. "I'll Kill You Tonight", ancora adesso mi vengono i brividi a sentire questi versi finali...
Il brano termina con una chitarra acustica da film horror, mentre si percepiscono delle picconate, verso dovute al fatto che il serial killer sta scavando la fossa per la sua vittima.
"Prelude To Agony" può apparire come le altre canzoni come un vero e proprio incubo, dato che viene descritta con una cruenta atmosfera l'attimo in cui il protagonista decide di compiere con un martello pneumatico un gesto terribile di violenza sessuale, per appagare i suoi istinti quasi bestiali. Le distorsioni di chitarra nel riff iniziale, con rumori di martello di pneumatico sono di un'efficacia magistrale, "There is no pain like that of desire, Is there no difference between women and fire?" grida nuovamente Steele. La donna viene vista ora come ora come un "fuoco", oggetto di desiderio che spinge l'uomo a fare atti insani. Un vero e proprio elogio agli atti nefasti che commettiamo. Un connubio di urla strazianti che rischiano di spingere l'ascoltatore al suicidio.
"Glass Walls Of Limbo" è invece una marcia tribale di ben 6 minuti e 45 secondi, quasi infernale, tra urla animalesche e cori tendenti quasi a miti esoterici. Un vero e proprio inferno si materializza in musica, sembra di ascoltare un rito funebre senza speranza per il defunto di essere ricordato dalle generazioni future, nonostante i riti religiosi che si attingono a cercare di far vivere i ricordi.
Dopo un minuto di silenzio, vi è "Gravitational Constant", un autentico capolavoro, le ultime parole di un uomo ormai rassegnato al suo destino, il mondo è povero di valori saldi, esiste solo violenza, desolazione, morte, solitudine, sesso, odio. L'unica soluzione è il suicidio. "one, two, three four, I DON'T WANNA LIVE NO MORE" grida ormai rassegnato Steele. La canzone in sé è uno dei brani metal più possenti di sempre, con quei riff di chitarra stupendi, accelerazioni e decelerazioni come solo loro sanno fare, con quel coro finale che conclude nel modo più barbarico possibile l'album metal più grandioso di tutti i tempi, destinato ad essere ricordato dal sottoscritto fino alla fine dei miei giorni, quando morirò per poi essere dimenticato, diventando polvere spazzata via dal vento...

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