One

(Siamo una cosa sola ma non la stessa cosa)

Vogliamo analizzare il testo di una delle più grandi canzoni d’amore mai scritte, una canzone che sottolinea in parole molto semplici, che l’amore fra due persone (sposi, amanti, amici) non può essere solo un sentimento, bensì un atto di volontà. Perché è solo con la volontà che si possono superare i momenti difficili, quelli in cui il sentimento latita.
Il testo è molto aspro, senza mai arrivare al cinismo di tante altre canzoni di “Achtung Baby”. La scena è quella di una coppia nell’atto di rappacificarsi. Una delle due persone, immaginiamo per semplicità una “lei”, inizia questo lungo rimbrotto contro il suo compagno che l’ha abbandonata nel momento di difficoltà.
Si inizia dolcemente:

“Is it getting better
Or do you feel the same”

Dopo la tempesta è tornata la quiete. Lei comincia chiedendo al compagno come si sente, per fare il primo passo e rompere il ghiaccio:“Va un po' meglio o ti senti come prima?”

Ma subito dopo comincia la lezione:
 

“Will it make it easier for you
Now you got someone to blame”.

Qui l’autore sembra dire che ora che lui comincerà ad accusare lei:“Sarà più facile per te ora che hai qualcuno da incolpare?” E, come noto, l’accusatore è quasi sempre il colpevole.

Lei prosegue:

"You say
One love
One life
When it's one need in the night”.


“Tu dici che siamo un solo amore e una sola vita, quando l’uno sente il desiderio dell’altro nella notte” (letteralmente: “quando c’è un unico desiderio nella notte”).  

La frase è al limite del cinismo: nei momenti di comunione interiore (o fisica) tu dici che siamo una sola cosa.  Ma l’amore è qualcosa che non può limitarsi all’unione fisica o ai momenti felici come recitano le strofe successive:

“One love
We get to share it
Leaves you babyf you don't care for it”.

“L’amore è condivisione” (dei momenti belli e di quelli brutti), perché l’amore è come un fiore: o lo curi o muore: “Ti lascia se non te ne prendi cura”.

Ora il rimbrotto va al nocciolo:

“Did I disappoint you?
Or leave a bad taste in your mouth?
You act like you never had love
And you want me to go without”.

“Ti ho deluso? O ti ho lasciato l’amaro in bocca? Ti comporti come se tu non avessi mai avuto amore [da parte mia]. E vuoi che io me ne vada senza”. “Vuoi che me ne vada senza: “E visto che pensi che non ti abbia mai dato amore, allora non mi merito di riceverlo da te”.

Poi lei non vuole rincarare la dose e addolcisce la pillola:“Comunque è troppo tardi, stanotte, per rivangare il passato e riportarlo alla luce”. È inutile recriminare e riportare alla luce tutte le incomprensioni passate, perché questo sarebbe come gettare benzina sul fuoco:

“Well it's too late
Tonight
To drag the past out
Into the light”.

Poi la definizione stessa dell’amore:

“We're one
But we're not the same
We get to carry each other
Carry each other
One”


Anche se due persone che si amano diventano una cosa sola, le differenze permarranno sempre e bisogna fare in modo di non fare prendere ad esse il sopravvento: “Siamo una cosa sola ma non siamo la stessa cosa. Dobbiamo sostenerci a vicenda”.

Ora il rimbrotto riprende e si fa ancora più duro:

“Have you come here for forgiveness
Have you come to raise the dead
Have you come here to play Jesus
To the lepers in your head”.


“Sei venuto qui per il perdono? Sei venuto qui per risuscitare il [nostro amore] morto?”

Poi il chiaro riferimento a Gesù. Per gli irlandesi cattolici il matrimonio è sacro; per loro è davvero Cristo che unisce due persone in un patto d’amore. Allora lei dice a lui se è “venuto a prendere in giro Gesù”, un modo elegante per dire: ti sei pentito davvero di quel che hai fatto o stai solo facendo finta?

Lo sfogo cresce ancora di più, quando lei accusa lui della principale minaccia di ogni unione, l’egoismo:

“Did I ask too much?
More than a lot
You gave me nothing
Now it's all I got”.


“Ti ho chiesto troppo? Ma tu non mi hai dato nulla e il tuo niente è tutto quello che ho”.

Poi un’altra frase amara:

“We're one
But we're not the same
We hurt each other
Then we do it again”.


“Siamo una cosa sola ma non siamo la stessa cosa. Ci feriamo a vicenda e poi lo facciamo di nuovo”.

Poi un  riferimento al Vangelo, spesso presente nei testi di Bono:

“You say
Love is a temple
Love the higher law”

“Tu dici che l'amore è un tempio, e dici che l'amore è la legge suprema”.

Ma, anche qui, accanto a queste nobili parole sta la dura realtà:

“You ask me to enter
But then you make me crawl
And I can't be holding on
To what you got
When all you got is hurt”

“Tu mi chiedi di entrare [in questo tempio che è l’amore] ma poi mi fai strisciare. Ed io non posso continuare ad aspettare [il tuo cambiamento], perché tutto quello che sai fare è ferire [chi ti sta vicino]”.

Poi l’ultima esortazione:

“One love
One blood
One life                                                                                              

You got to do what you should.
One life
With each other
Sisters
Brothers”.


“Un solo amore, un solo sangue, una sola vita. Devi fare quello che sai che dovresti fare”  e cioè: “[imparare a] vivere in comunione di vita con me e non solo con me, ma con tutti gli altri, sorelle e fratelli”:

Sono altri i capolavori musicali degli U2, ma nessuna delle loro canzoni è riuscita a toccare così tanto il cuore della gente, forse perché nessuna è mai stata scritta con così grande partecipazione e sincerità da parte di Bono. La fine del matrimonio tra Edge e la moglie Aislinn, fu senz’altro il motivo ispiratore di questa riflessione semplice e profonda da parte del cantante, che soffrì moltissimo per il divorzio dell’amico; ma in realtà Bono disse di avere scritto le liriche a Berlino pensando soprattutto alla band, a quel momento di divisione che lui e i suoi tre compagni stavano vivendo e che stava per portare allo scioglimento della band. Un modo per spronarli a tornare una cosa sola. “A bittersweet song about our unity” (cf. “From the Sky Down”).

Ma il significato della canzone è ancora più universale. L’uomo non può vivere da solo, l’uomo è nato per vivere in comunione con gli altri, senza per questo perdere la propria unicità, che, come dice la canzone stessa, è indelebile. Un uomo senza relazioni sociali è un uomo morto, o meglio, è una persona che lentamente morirà dentro. Una massima banale ma che, alcuni di noi, spesso dimenticano.

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