Il 3 Marzo 1997, gli U2 pubblicavano "Pop" il loro lavoro più controverso, grande divisore di fans.
Disco e Tour non portarono gli introiti sperati, tanto che al tempo si parlò di un vero e proprio flop, con le vendite dei biglietti inferiori del 20% rispetto a quanto previsto dal management del gruppo.
In seguito a questa crisi gli U2 dovettero fare qualche passo indietro, dichiarando di essere insoddisfatti del prodotto finale. Per recuperare il denaro perso decisero di pubblicare il loro primo Best Of e appunto di "tornare alle origini" con quello che sarebbe stato il loro prossimo lavoro.
Dal 2000 in poi, iniziò la terza età della loro carriera dedicata alla rincorsa ossessiva del successo commerciale, alla ricerca di un sound semplice e orecchiabile, condizionata sempre dal terrore di fallire e di non ottenere l'approvazione del popolo mainstream.
Da sempre, hanno cercato di fare il disco pop perfetto, e oggi ci sono riusciti.

Dopo i primi due mal riusciti tentativi di "ritorno alle origini", il terzo più sperimentale e il quarto ritorno all'adolescenza, tutti incompleti, eterogenei, nostalgici o noiosi, gli U2 sono riusciti a fare il disco pop perfetto.
Dalle atmosfere eteree, sognanti e sospese, il disco è il fratello di "Songs Of Innocence" che raccontava l'innocenza. È il momento adesso di sentire cos'hanno da raccontarci sull'esperienza. Esperienza che dimostrano di possedere mostrando il loro lato critico e politicamente impegnato.

"Statues fall, democracy is flat on its back /A big mouth says the people, they don't wanna be free for free"

"The face of liberty’s starting to crack / The slaves are lookin’ for someone to lead them
The master’s lookin’ for someone to need him"

Ciò è impreziosito dalla partecipazione di Kendrick Lamar, in ben due tracce dell'album che recita dei versi dalla bibbia, che chiudono il quadro musicale affacciato sull'attuale situazione politica del mondo, in particolare degli Stati Uniti.
Il sound del disco è sfacciatamente pop, un pop di mestiere, arricchito da attualissime influenze R&B, quasi ambient, dolce e fresco. Il gruppo irlandese rinasce in questa nuova veste semplice e buona, adatta alla loro età.
Per dare l'idea e completare la cornice descrittiva di questo nuovo lavoro, non ancora uscito tra l'altro (uscita annunciata il 1 Dicembre, ho avuto i miei modi per riuscire ad ascoltarlo), faccio un paragone.
Quando cerco un buon ristorante, cerco qualcosa di raffinato e ricercato, così in musica, ma niente e dico niente è comparabile alla cucina di mia madre, buona e semplice, familiare, così è e sarà sempre con ogni disco degli U2, nuovo o vecchio, semplice o ricercato.
Questi, gli U2. Questa, l'esperienza.

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