Lo scarabeo stercorario, per tutta la sua vita, sposta palline di merda. E, mentre le sposta, guarda le stelle per orientarsi.

Lui pulisce il mondo, almeno la sua parte di mondo.

Certo: lo fa per mangiarsele, ma io non giudico le motivazioni se il risultato è giusto. Perché nella vita si deve scegliere da che parte stare.

Per dire, se io, da ragazzo, stavo dalla parte del popolo cileno era per due precisi motivi: le tette di Carla.

Lei ascoltava gli Inti Illimani col pugno alzato (lo aveva visto fare a sua mamma) e io trovavo terribilmente sexy anche il fatto che non si depilasse le gambe. Non sapevamo un cazzo. A quel tempo non lo avrei neppure saputo trovare sulla cartina geografica il Cile. E poi, ormai Pinochet era al potere da un bel po’ di anni.

Sopportare la musica andina era un lieve prezzo da pagare per stare dalla parte giusta, e la parte giusta era morbida e calda e profumava di lavanda.

La prima volta che ascoltai “Te Recuerdo Amanda” la cantava Robert Wyatt. Solo allora cominciai a capire perché stavo dalla parte del popolo cileno. E non sapevo ancora quanto indicibilmente più bella fosse la versione originale, cantata da Victor Jara.

Mi ci volle ancora qualche anno per capire che non è così facile sapere sempre qual è la parte giusta. Che in fondo si tratta di spostare la propria pallina di merda. Pulire il mondo, almeno la propria parte di mondo. E ricordarsi, ogni tanto, di guardare le stelle mentre lo si fa.

E non è detto che questo non dia fastidio.

Ti potrebbe pure capitare che, mentre stai lavorando o andando ad un appuntamento, magari sei all’Università a tenere una lezione, ti vengano a prendere e ti portino via.

Non è così improbabile, né così strano: accade, accade spesso ed accade ancora oggi, in tante parti del mondo, più vicine a noi di quanto ci piaccia pensare.

A Victor Jara questo successe, all’Università del Cile – la “Casa de Bello” come tutti la chiamano a Santiago -nel settembre del 1973. Lo portarono prima allo stadio nazionale e poi all’Estadio Chile, un palazzetto dello sport, che oggi è intitolato al suo nome.

E lo usano, e ci giocano, come fanno a non sentire il tanfo di morte, la puzza del sangue, i gemiti dei fantasmi?

(Te recuerdo Amanda la calle mojada corriendo a la fábrica donde trabajaba Manuel.)

-Tu sei quello che canta? Il famoso cantante! Dov’è la tua chitarra?

(La sonrisa ancha la lluvia en el pelo no importaba nada ibas a encontrarte con él con él, con él, con él)

Gli spaccarono le dita, una ad una. E poi le mani

(son cinco minutos la vida es eterna en cinco minutos suena la sirena de vuelta al trabajo)

- E, adesso, come farai a suonare? Canta! Dai canta!

(y tu caminando lo iluminas todo los cinco minutos te hacen florecer.)

E lui cantò. Era la canzone del Partito di Unità Popolare. Gli spararono in testa per farlo smettere, e poi continuarono a sparare, almeno quaranta colpi.

(Te recuerdo Amanda la calle mojada corriendo a la fabrica donde trabajaba Manuel. La sonrisa ancha

la lluvia en el pelo no importaba nada ibas a encontrarte con él con él, con él, con él)

E io facevo il fighetto in un gruppo rock.

(que partió a la sierra que nunca hizo daño que partió a la sierra y en cinco minutos quedó destrozado)

“Le mani pendevano con una strana angolatura e distorte; la testa era piena di sangue e di ematomi. Aveva un'espressione di enorme forza, di sfida, gli occhi aperti.” (Joan Jara).

(suena la sirena de vuelta al trabajo muchos no volvieron tampoco Manuel.)

E Carla, oggi, è una bella signora della buona borghesia della mia città. Ogni tanto legge qualche buon libro e, so per certo, che si depila le gambe con regolarità.

(Te recuerdo Amanda….)

Ora capisci, amico mio (perché se continui ancora a leggere quello che scrivo devi per forza essere mio amico), per quale motivo non mi commuovono più i suicidi di cantautori depressi o i geni miliardari affogati nelle loro piscine, i biondini incapaci di accettare il successo né le stelle bruciate per essersi avvicinate troppo al sole e perché considero la musica “estrema” insopportabilmente infantile?

E la cosa più terribile che mi hanno fatto è che non riesco a parlare della sua Musica senza essere retorico. Cazzo, “Te Recuerdo Amanda” non è bella perché lo hanno ucciso, è il contrario: lo hanno ucciso perché “Te Recuerdo Amanda” è bella, troppo. Per questo la hanno ripresa in tanti, per questo i Clash, i Calexico e pure gli U2 hanno cantato di lui.

Victor amava la vita, lui puliva la sua parte di mondo cantando. Lo aveva imparato da sua madre Amanda che aveva una voce celestiale e sangue Mapuche, e che mantenne i suoi figli cantando quando il padre scappò via da quella vita troppo dura dei campi. E donò a Victor l’amore per lo studio e la sua chitarra quando li dovette lasciare, troppo presto, Victor aveva solo quindici anni.

Victor andò in seminario, poi lo lasciò per fare il soldato, poi abbracciò il comunismo. Aveva comunque bisogno di una fede. Ma studiava e suonava e si appassionò al teatro, e conobbe il successo e divenne anche professore all’Università e membro influente del Partito Comunista Cileno.

Ha inciso sette dischi: Victor Jara, Canciones Folclòricas de América, Victor Jara, Pongo en Tus Manos Abiertas, Canto Libre, El Derecho de Vivir en Paz, La Poblaciòn, Canto por Travesura. E poi varie raccolte, dischi dal vivo e dischi postumi.

Ma se ne devi scegliere solo uno, allora comincia da questo: “Pongo en Tus Manos Abiertas”.

Anche solo perché qui c’è “Te Recuerdo Amanda”, e che capolavoro sarebbe se ci fosse pure “Luchin” che è altrettanto bella. "Te Recuerdo Amanda" da sola vale il biglietto d’ingresso ma le altre non sono da meno: “Camilo Torres”, “Juan Sin Tierra”, "Zamba del Che", pagine di storia e di poesia che brillano un po’ meno solo perché sono offuscate dalla luce abbagliante di quel capolavoro.

Amava la vita e sognava Victor Jara, perché, mentre spostiamo la nostra pallina di merda non dobbiamo dimenticarci di guardare le stelle e sognare, se no che senso ha?

Ma bisogna fare attenzione ai sogni.

Per dire: se lo scarabeo stercorario fosse capace di sognare (magari lo è) e di desiderare, il mondo che sognerebbe e che desidererebbe sarebbe sicuramente un mondo di merda.

Ricorda Amanda, i cui occhi non conoscevano il male, e Miguel seppellito chissà dove sotto chissà quale nome. Spariti.

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