Ho notato la mancanza di un must tra le recensioni su DeBaser: Vinnie Colaiuta, l'unico prodotto da solista del grandissimo batterista che nonostante il passare del tempo riesce ancora a stupire.
L'album risale al 1994 e il solo sapere da chi è stato fatto farebbe venire la bava alla bocca. Si tratta di 9 tracce molto distinte l'una dall'altra e richiedono per l'ascolto un orecchio fine e ben preparato per via delle complesse strutture della musica qui espressa e per le tecnicissime sperimentazioni che vengono provate in questo disco.
Si parte con la prima traccia che, per me che adoro il prog, è una perla incredibile: I'm Tweeked/Attack Of The 20lb Pizza è un favoloso pezzo prog che rimanda ai King Crimson di "Red", ma impreziositi da una batteria che tiene un ritmo molto particolare, sembra infatti che il mitico Vinnie perda il tempo in alcuni istanti, ma dopo ulteriori ascolti si può notare che questa scelta ritmica è del tutto voluta; è una scelta dal sapore agro-dolce che rende unica la traccia esaminata.
Se il disco dovesse continuare così com'è iniziato sarebbe una cannonata, invece l'album è ancora più favoloso per la varietà dei generi delle tracce, dovute soprattutto alla lunghissima carriera del signor Colaiuta suonando in quasi tutti i generi musicali esistenti. Il brano successivo, Private Earthquake: Error 7, è un altro brano che secondo me è degno di nota. È un ottimo brano fusion che racchiude funky, psichedelia, jazz, scratching, sperimentazione, sax "alla Weather Report" e ritmi 'spaziali'. Va annotato che, come ci ricorda la voce di Vinnie nei primi secondi della traccia, "That's Jazz". Anche Chauncey, accompagnata da bassi assordanti e da una batteria dal ritmo monotono e deprimente, continua sull'onda fusion-psichedelico, così come la seguente traccia John's Blues, così angosciante e pazza da uscire dai canoni della fusion. Mi piace particolarmente anche l'aliena Slink che è veramente spaventosa nel suo complesso apparato ritmico e nel grande fraseggio tastiera-sax. È un pezzo molto vispo e allegro che ci ritira su il morale dopo le precedenti due tracce.
Massima commozione per il brano Darlene's Song: rilassante, complicata nella sua apparente semplicità, con alcuni sprazi di una leggera aggressività repressa che riaffiora la quale si perde in un ritmo calmo e tranquillo, da assaporare quando si è seduti sulle gradinate di casa vostra mentre si ammirano le stelle di una notte d'estate. Momoska (Club Mix) è una canzone? come si può definire? tecno-fusion-latino, una cosa, fuori dal comune. Ho detto tutto.
Successivamente troviamo un brano grintoso, fantasioso, attento proprio come il prontissimo maestro di arti marziali Bruce Lee, che è oltretutto il nome della canzone in esame. Sembra quasi di rivedersi i film del grande karateka e in alcuni istanti si ha proprio l'impressione di vederlo saltellare sulle sue gambe elastiche pronte a lanciarlo verso l'avversario per sferrergli due pugni decisivi. Il brano termina con un ubriaco pezzo di tromba che pare quasi mostrare la parte nascosta di Bruce: una scherzosa simpatia. Infine If One Was One è, non ho parole per descriverla. È un pezzo prog assolutamente geniale e pazzesco. È tutta strutturata sui tempi e sulle composte uscite dei vari strumenti, i quali mostrano una complessa realtà nascosta dietro le apparenti realtà (se uno fosse uno, appunto). Insomma, sembra proprio una traccia scritta da uno che soffre di schizofrenia! È? come posso dire? WOW.
In sintesi si tratta di un album innovativo, per cultori della musica, infatti è un album che assembla una fusion sporcata con il prog-non prog dei maturati Re Crimensi (da Red in poi); senza ombra di dubbio la cosa più favolosa e impressionante è la sperimentazione del signor Colaiuta alla batteria, il che fa diventare questo album un must per ogni batterista con tanta passione e altrettanta voglia di mettersi in discussione e di migliorarsi.
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