Da poco sono rientrato a casa, nella insopportabile canicola di queste ultime settimane.

Di ritorno dalla nuova escursione che in tarda mattinata mi ha visto raggiungere il Rifugio CAI Andolla, in alta Valle Antrona ad oltre 2000 metri di quota. La pace dei sensi, avvolto come sempre mi accade dall'imponente silenzio delle montagne; e per tutta la durata della mia ascesa ho avuto in testa questo lavoro. Immense montagne ed immensi i canadesi Voivod.

Giusto allora parlarvi del disco, senza nemmeno porre il mio affaticato corpo al di sotto di una necessaria doccia. Avrò tempo più tardi, forse...

E' il tour di "Negatron" siamo nella primavera-estate del 1996; i primi quattro brani registrati in Olanda al Dynamo Open Air Festival. I rimanenti sette in quel luogo di assoluta venerabilità chiamato CBGB a di New York (e qui scatta inesorabile il ricordo che si dirige dalle parti dei RAMONES che nel piccolo e fumoso club crearono le basi del loro mito a metà degli anni settanta).

Primo live ufficiale dei Voivod dopo una già lunga carriera che li ha visti protagonisti con una serie di album che hanno fatto la storia del Metallo.

Il power trio è un residuato post-bellico delle guerre stellari Thrash anni ottanta; ossessionati dalla fantascienza, dalla guerra dei mondi e da tutto quello che ruota intorno a queste telluriche faccende. Nel loro percorso musicale hanno creato un suono del tutto unico ed irripetibile, partendo da un velocissimo Punk-Thrash sinistro e convulso; fino ad arrivare, con i dischi degli anni novanta, ad una forma ibrida di Prog-Metal con inserti Psichedelici bizzarri e malatissimi.

L'originale cantante Snake ha lasciato momentaneamente la band; il vacante posto viene colmato dall'innesto del pur bravo Eric Forrest che non possiede la duttilità vocale del suo predecessore. Questo è l'unico minimo difetto di un lavoro per il resto granitico e strabordante di divagazioni post metalliche, con un ulteriore indurimento del suono della band.

Undici sane e violente mazzate che si aprono con l'Heavy spazialità di "Insect" dove da subito si erge protagonista la chitarra balorda e lancinante del compianto Piggy. Torniamo indietro nel tempo perchè è la volta del terremoto uditivo che reca il nome di "Tribal Convinctions": ferocissima cavalcata oscura e penentrante tratta da "Dimension Hatross" (per il sottoscritto il disco migliore dei canadesi). Furia che non conosce limiti e pause perchè vengono suonate altre nerissime perle del loro passato remoto: "Nuclear War", "Ravenous Medicine", "Voivod". Veri e propri inni pagani di stordente e sadica bellezza.

Si chiude con la cover di "In League With Satan" dei Venom: imprescindibile brano di un'altra leggenda del Metal...PLANET HELL...

Diabolos Risng 666.

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