I Way Out sono una band altoatesina di Laives (vicino a Bolzano, Alto Adige) che suona un hardcore melodico tanto orecchiabile quanto pogabile.

La loro miscela consiste in un cantato a due voci di Roberto e Alessandro (di recente ha lasciato la band) che sono anche i due chitarristi, il basso in sottofondo ma ben presente di Maurizio (subentrato ad Andrea all’inizio di quest’anno), e la batteria veloce e ritmica di Mirco. I due chitarristi sono capaci di ottimi riff speed e di assoli altrettanto buoni, mentre dal vivo ti fanno venire una voglia incredibile di lanciarti nella folla e pogare fino allo svenimento.

Veniamo all’album (penso che sia giusto presentare gruppi quasi sconosciuti, ma se volete trovare piú informazioni e qualche canzone da scaricare andate su www.wayoutmusic.it e cercando un po’ troverete il collegamento per scaricare le canzoni da vitaminic): uscito nel 2003, prende il titolo “Make Your Choice” (primo lp dopo partecipazioni in alcune punk compilation ed un ep) ovvero fai la tua scelta, cosa che loro hanno fatto componendo un LP di 25 minuti che quando viene finito di ascoltare si rimane a bocca aperta perché è passato in un soffio.

L’album comincia con “Choice” brano decisamente orecchiabile dotato anche di due buoni assoli di chitarra. La track numero 2 è “The Last Beer” (tutto il disco rigorosamente in inglese), piú veloce della precedente dove anche qua le chitarre la fanno da padrone. “Sweet” è forse la traccia piú interessante del disco per il suo intro ballad che dopo un minuto sfocia in uno speed hardcore (sempre melodico) che non si ferma piú fino alla fine della canzone passando tra vari ritornelli, riff veloci e il solo che porta alla conclusione. Si prosegue con “Sagat” che è forse la traccia migliore dell’album con I suoi due minuti iper-veloci e la classica introduzione iniziale stile punk-rock 1-2-1-2-3-4 (in inglese). “Date” (che è anche il video contenuto nel cd) come testo è una buona canzone e comunque mantiene il cd su uno standard eccellente che coinvolge con le sue melodie soft e punk. La traccia seguente è “Shorty” (come si nota dal nome anche la piú corta con solo una quarantina di secondi). La penultima canzone è “Rudy” che è una bella canzone includente cenni allo ska-core mentre “Random” che conclude questo lavoro è la traccia piú dura dell’album, anche se si rimane sempre nel melodico. Quella che sembrerebbe una hidden track invece è una dedica accompagnata da chitarra acustica.

Concludendo: questo gruppo, che vi consiglio vivamente di ascoltare, rappresenta una delle molte band di buon valore che difficilmente troveranno successo nella scena punk nazionale anche se mi auguro il contrario. Ora non vi resta che “fare la vostra scelta”: ascoltarli o ignorarli.

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