Faccio fatica a star dietro tutte le pubblicazioni di Jamie Stewart e dei suoi Xiu Xiu. Una decina di Lp - il prossimo, "Dear God, I Hate Myself", in uscita i primi mesi del 2010 - e un bel po' di Ep, split e collaborazioni varie in meno di dieci anni sono troppo per chiunque. Jamie ha inoltre prestato la sua voce per un, in verità parecchio sperimentale, cortometraggio dall'eloquente titolo "Hallelujah! Gorilla Revival".

Ad ogni modo, tra prove più o meno riuscite, il nostro negli anni ha costruito un particolare feeling con l'Italia, paese dove gode tra l'altro di un certo seguito e popolarità.

Nel 2005 si incontra con i torinesi Larsen e decide di mettere in piedi questo interessante progetto parallelo. XXL. Xiu Xiu + Larsen, ovviamente. Della combriccola fa parte anche la (oramai ex) Xiu Xiu Caralee McElroy, ora passata nelle fila dei Cold Cave.

Risultato di questa curiosa collaborazione è "¡Ciaütistico!". All'incirca quaranta minuti di musica registrata, mixata e masterizzata tra Milano e Torino e impacchettata in una simpatica confezione arancione arredata all'interno da primitivi disegni di anatre e ippopotami. Nonché dai (pochi) testi. Il tutto con la benedizione della Important Records. La stessa etichetta che due anni dopo darà alle stampe "Spicchiology?" (secondo episodio made in XXL).

E' un risultato parecchio deludente. Perché tutto sommato il disco regala davvero poche occasioni degne di nota. I suoni e le soluzioni compositive appaiono nel complesso poco riuscite. Alla lunga persino scontate. Tranne che in qualche caso. Vedasi la simpatica anatra starnazzante di "Distorted Duck". I sette minuti di "Sunday" non sono malaccio. Ma sono sette minuti e stavolta sono troppi.

In definitiva, a salvare la nave che affonda ci pensa la voce del buon Jamie Stewart. Sono proprio i pezzi cantati infatti quelli meglio riusciti. Allora ci possiamo pure commuovere e struggere assai ascoltando la emblematica "Paw paw paw paw paw paw paw", il brano di apertura del disco, o degustando la buona "(Pokey in your) Gnocchi". E sono rimasto davvero sbalordito quando, assimilata qualche assurdità blaterata in "Minne Mouseistic" dalla simpatica Caralee McElroy, mi sono ritrovato ad ascoltare "Prince Charming", riuscitissima cover degli Adam & the Ants. Un brano che in verità ho sempre fatto fatica a digerire anche più degli gnocchi e che, cantato da Stewart, acquista invece nuovo vigore e finalmente una sua dignità. Sono quasi riuscito a dimenticare quel video orribile dove Adam Ant balla vestito da pirata in compagnia dei suoi amici.

Come non detto. Lo ricordo ancora. Ahimè.

Essere favolosi e tutto.
Quindi io oggi.
Sono alla frutta.

(cit. da Minne Mouseistic)

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