L'ultimo "vero" album di Adelmo Fornaciari (Zu & Co. è troppo sui generis per essere accostato agli altri) non sarà il più bello di tutta la carriera del celebre bluesman di Roncocesi, ma merita comunque di essere ascoltato.
Non è possibile individuare un comune denominatore che permetta di accorpare tutti i "pezzi" (sono 11) che Sugar ci propone: sono però riscontrabili alcune linee di tendenza. Per esempio, le prime tre ("Sento le campane"; "Music in me"; "Porca l'oca") sono accomunate da un ritmo vibrante che richiama le suggestioni funky – rock – blues dell'america di un secolo (e più) addietro (una "spia" di ciò possono essere i luoghi in cui le canzoni sono state concepite: Louisiana, Tutelo – Mississippi…). Seguono poi altre melodie più intimistiche: "Ali d'oro", impreziosita dalla voce di John Lee Hooker, "padre nobile" dell'album a lui dedicato, ottuagenario bluesman scomparso di lì a poco; "Ahum", viaggio nel profondo nel corso del quale si entra in contatto con ciò che di più basico esiste in noi e intorno a noi: gli elementi naturali (aria, vento), e un tempo che sembra insieme atmosferico e dell'anima, "non luogo" dove alberga il "giardino che mai forse mai troverai" e dove Sugar (ma anche ognuno di noi) si nasconde. Davvero bella (a mio parere, la più riuscita) "Dindondio", che sembra voler rievocare le domeniche – pure e terse – dell'infanzia, scandite dal suono delle campane e illuminate da simboli di pace e quiete: rondini, fiori, maggi luminosi…il tutto accompagnato da slanci melodici appassionati. E poi ci sono l'abusata "Baila", dove Sugar riannoda i fili che lo legano alla sua tradizione più "ignorante" (del tipo di "Solo una sana e consapevole libidine", "Il grande Baboomba" e simili) la crepuscolare "Rossa mela della sera", dove le sensazioni si tingono dei colori del tramonto e, infine, "Tobia", canzone tristemente autobiografica ("dicated to my dog Tobia") in onore del cane che non c'è più, dove pure si sposano bene melodia e testo (quest'ultimo opera di un mostro sacro nostrano: De Gregori, che a Zucchero ha sempre reso un bel servizio: pensiamo a "Diamante"). Il tutto senza mai dimenticare, pur negli slanci "cosmopolitani", la nativa Roncocesi con il suo dialetto ("Ach pies i pir ach pies i pom ach pies la roba che ga' cal don"), canale privilegiato attraverso cui passa l'indole più grezza e "contadina" di Sugar, alla quale si accompagnano i consueti riferimenti erotici, o meglio – e più crudamente – sessuali (oltre alla citata frase in dialetto a ad altri riferimenti del genere, si pensi a "vai chica vai cocca che mi sa cocca che questa sera qualche cosa ti tocca", in "Baila").
Il quadro d'insieme che ne risulta è quello di una caratteristica mescolanza tra sacro e profano, tra spirito e carne, tra slanci poetici ed echi dell'infanzia da una parte e sesso ruspante dall'altra, nel segno di un artista e di un uomo che molte volte si è "perduto" e che non vuole mai "ritrovarsi" definitivamente.
Elenco tracce testi e video
03 Porca l'oca (03:27)
Porca l'oca
C'ho la pelle d'oca
Guarda come dondolo
Se passi di qua
Golosona
Ragazza pagana
Anche questa sera
Ti sei fatta un d.j.
Ye eh... oh ye ye...
Guarda che foca
Ma com'e porca l'oca
Tu sei la piu bella
Del mondo x me
Occhi di cielo
Togliti quel velo
Non e mica facile
Sapere chi sei
Ye eh... fammi vedere
Ye eh... la verita
Ye eh... fatti vedere adesso!!!
Oh... voglio ridere
Son cosi contento che
Mi viene da piangere
Ye eh eh... mi vuoi uccidere
Perche, perche
Porca l'oca
Guarda come gioca
Al blues non gliene frega
Proprio niente di me
Uno per una, una come te
Non e mica facile
Sapere chi e
Ye eh... fammi vedere
Ye eh... la verita
Ye eh... dai fatti vedere adesso!!!
Oh... voglio ridere
Son cosi contento che
Mi viene da piangere
Ye eh eh... mi vuoi uccidere
perche, perche
Sono come te
Un po' di la, un po' di qui, un po' di la come l'aquila
E c'ho il gallo e c'ho il cane
E c'ho l'anitra che fa qua qua
E c'ho il pane e c'ho il salame
E la Fra' che mi fa gola!
Ma la foca ma la foca no,
Porca l'oca porca l'oca no
Son cosi contento che
Mi viene da piangere
Ye eh eh... mi vuoi uccidere
Perche, perche
Sono come te
Dai, dai fammi vedere
Dai, dai come si fa
09 Rossa mela della sera (05:05)
E rosso il sole
E una mela
E sbuccia l'aria della sera
Che sei sola come me
Lo so dagli occhi
Ti porterò con me sai
Quando vado via
L'amore che
Disfi e fai
Con le tue mani su di me
Quando vieni e quando vai
Lo so dagli occhi
Li porterò con me sai
Quando vado via
Li porterò con me sai
per farmi compagnia
Con me
Nel cuore e nell'anima mia
Si con me
Rossa mela della sera
Se fossi un lago dilagherei
E se potessi pioverei
Fino in fondo agli occhi tuoi
Come un cielo
Ti porterò con me sai
Quando vado via
Ti porterò con me sai
per farmi compagnia
Con me
Nel cuore e nell'anima mia
Con me
Ovunque sei
Con me
Miele per l'anima mia
Si con me
Rossa mela della sera
10 Shake (03:54)
Adesso che sono buono badabenbenben
Adesso che ti perdono badabenbenben
Adesso che mi hai tradito badabenbenben
E' come se non fossi stato ferito badabenbenben
Ho un sogno qui
Rimasto cosi
Un desiderio, che sale
Ora che sei rimasta sola
Scusa, ma a me m'importa una sega
Adesso che buono badabenbenben
Che bacio di nuovo il cielo badabenbenben
Adesso che un sole acceso che non sei te
Accende ogni notte il buio anche per me
Io sogno qui
Ancora qui
Con un sogno cosi
Che guardo il mare
(Tu dimmi dimmi dimmi) Ora che sei
rimasta sola
Che cosa ti e' rimasto, cosa?
Ach pies i pir ach pies i pom
ach pies la roba che ga' cal don
Cattivo fino all'osso...................yeah yeah yeah oh yeah
Ora che sei rimasta sola
scusa ma a me m'importa una sega
(Tu dimmi dimmi dimmi) Ora se sei
rimasta sola
Sai cosa, mi basta una parola,
yeah mi basta una parola
E volo da te, una parola
E corro da te, ora,
e coro da te
una parola, ora, ora!
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