In media res. Dal niente una botta sonora, un luminoso schianto, un muro del suono bianco. Non male queste urla compresse, la musica le sovrasta, ma si sentono ancora. Come un pazzo che guida a fari spenti nella notte tu chiamale se vuoi come vuoi, i nomi non contano un cazzo. Avvolgente caos di angelica tristezza, il bello è che sei ancora vivo, fa niente se assomiglia alla morte, anzi meglio.Shoegaze? Black metal? Boh, ma qualunque cosa sia ti vien voglia di sparirci dentro. Suoni per stati d'animo innominabili come quando da ragazzo ascoltavi certa wave. Una sensazione esaltante che da un po' non provavo e che non so nemmeno spiegare. Cerchi concentrici attorno a una verità impossibile a dirsi mentre fuori dalla caverna si apre una voragine guardando anche la più piccola cosa. Ecco allora che dalla musica nasce un urlo. E dal letame nascono i fior.

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