Qualche tempo fa, Tom Delonge (cantante e chitarrista della band, ed ex dei blink-182) affermò che stava per creare la band più grande del mondo. Nessuno lo prese, ovviamente, sul serio (me compreso). Ora, dopo due album ufficiali, ho constatato che, se di certo non è la band più grande del mondo, gli Angels & Airwaves sono comunque un grandissimo gruppo. Le emozioni che ispira questo cd sono micidiali, rabbia, passione, dolore. Impossibile non soffermarsi su molte delle canzoni, che non hanno bisogno di tecnicismi per essere bellissime, di questo capolavoro. Un ultimo appunto: tanti gli hanno paragonati agli U2 o ai Cure; io dico che non c'entrano nulla né con uno né con l' altro: non spudoratamente commerciali come i (sopravalutatissimi) U2, e neanche estremamente noiosi come possono essere i Cure. Partiamo col nostro viaggio, insieme al nostro caro Tom Delonge e compagni.

"Valkyrie Missile"
Difficilmente un album può partire meglio che con questa canzone. L'introduzione con gli archi trasmette subito un messaggio di pace all'ascoltatore. Il riff di basso è fantastico; poi si aggiungono gli altri strumenti, il riff di chitarra tipico degli AVA (gli Angels & Airwaves sono noti anche con questo nome) che imparerete ad amare e la batteria potente e precisa di Atom Willard. Questa canzone fa da intro all'opera: "tutti vogliono imparare ad amare di nuovo", afferma Tom; "vieni ad ascoltare il mio messaggio", continua più tardi; probabilmente, il messaggio di cui parla è il resto del cd, che noi andiamo a scoprire.

"Distraction"
Inizia con le note di un pianoforte molto allegro; questa canzone parla di due persone in una città devastata dalla guerra. La canzone si divide tra parti col piano cantate in modo leggero e parti più potenti con le chitarre.

"Do It For Me Now"
Bellissima canzone accompagnata per tutta la sua durata da due sole note di chitarra (il cui suono molto cambiato dall'effettistica) ripetute. Queste diventano volutamente ripetitive fino a diventare ciò che distingue questa canzone. Ottimo esempio è dimostrante che bello non vuol dire per forza difficile. La canzone parla dell'amore tra due persone.

"The Adventure"
Un'autentico capolavoro: dal testo alla melodia, dai riff "sognanti" a tutto il resto. Soliti effetti e dei piatti "speciali" della batteria, inizialmente soli nel silenzio, poi il fantastico riff di chitarra (anche se molto semplice a dire il vero), la bellissima voce di Tom e la batteria precisa. Il testo è fantastico: "voglio fare lo stesso sogno ancora, quello in cui mi sveglio e sono vivo" e "sono qui, e adesso andiamo, la vita aspetta per ricominciare" tra le frasi più ad effetto. Questa canzone è una delle tante rese ancor più belle da un batterista tra i pochi ad avere così tanta musicalità.

"A Little's Enough"
Altra ottima canzone, abbastanza orecchiabile, nasconde tutta la sua magia nel testo, in particolare una frase, pronunciata da un dio immaginario: "Io posso fare tutto (...), ma la cura è in te, basta un po' d'amore, te lo prometto, ne basta poco". Tom si conferma ancora un ottimo songwriter.

"The War"
E' caraterizzata da un sound più punk; buona canzone con Tom che se la cava alla grande facendo risaltare anche questa.

"The Gift"
Ha pochi punti particolari, anche il testo è poco originale, ma è ben cantata dal sempre ottimo Tom.

"It Hurts"
Stupenda canzone, aperta da una melodia quasi orientale, seguita dalla voce di Tom che ripete "it hurts", "questo ferisce". La canzone è ben accompagnata dalle chitarre, il testo parla di due amici che si vogliono talmente bene quasi da amarsi. "Il tuo migliore amico non è la tua ragazza" sembra quasi un riferimento all'ex-migliore amico di Tom, Mark Hoppus (ex-bassista dei blink-182).

"Good Day"
E' accompagnata da note di pianoforte (veramente bellissima la melodia) è molto lenta e pacifica. Un altro gran pezzo, soprattutto quando Tom rallenta.

"Start The Machine"
Inizia con le note di un simil-carrilon e prosegue con un ritornello molto malinconico con alcuni punti in cui il ritmo accelera. Conclude degnamente questo grandissimo capolavoro, uno di quelli senza tempo, epici e grandiosi.

Tom Delonge non avrà creato la band più grande del mondo, ma c'è andato sicuramente vicino. Molto.

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