L’epopea degli Antonius Rex è sicuramente una delle più affascinanti ed oscure del panorama prog italiano degli anni ’70. C’è un alone di misticismo – basti pensare al medium Franz Parthenzy - e di mistero che avvolge Antonio Bartocetti a partire dagli Jacula, un progetto indubbiamente ammantato di leggenda. Il loro album d’esordio Tardo Pede In Magiam Versus (1972) – preceduto dall’embrionale In Cauda Semper Stat Venenum (1969) – fu qualcosa di realmente originale e inedito per l’epoca. Le sonorità erano contraddistinte dal lugubre organo a canne suonato da Charles Tiring (che scomparirà in circostanze misteriose nel 1979 mentre anche Albert Goodman, il batterista dei primi album di Antonius Rex è purtroppo morto) mentre il recitato in latino e le atmosfere gotiche e sognanti lo rendevano perfetto come ideale colonna sonora di un film di Mario Bava. Stesse atmosfere troviamo anche negli Antonius Rex: in realtà il loro primo disco – “Neque Semper Arcum Tendit Rex” - doveva essere pubblicato dalla mitica Vertigo ma venne respinto dall’etichetta a causa dei suoi contenuti considerati troppo forti.
Il loro disco d’esordio fu così “Zora” nel 1977, pubblicato dalla piccola Tickle:si presentava con una bella copertina a fumetto anche questa giudicata “troppo forte” e per questo tolta dalla successiva edizione. “Zora”, anche se oggi in parte ripudiato da Bartoccetti, è in realtà un bell’album, molto acido e occulto. “Necromancer” è sicuramente uno dei momenti migliori con il suo piano dark-prog ma anche gli altri brani non sfigurano: la lunga “Spiritual Seance” con il suo lugubre organo ricorda le cose degli Jacula. C’è poi il grande classico “Morte al potere”, un cavallo di battaglia di Bartoccetti e di Doris Norton che compariva sotto il titolo di “U.F.D.E.M.” in “Tardo Pede In Magiam Versus”. Anche “Monastery” è molto occulta e affascinante. Nella ristampa della Black Widow del 2009 c’è anche la bonus track “The Gnome” che può ricordare i Goblin.
Oggi gli Antonius Rex sono sempre attivi e pubblicano dischi sempre di ottimo livello anche se il fascino delle registrazioni dei ’70 rimane per me insuperato.
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