Racchiude la storia di un bambino questo album, forse raccontata da una spiece di Pierot, una notte piovosa nel caldo delle roulotte di un circo. È tra tendaggi e "mobili" mollezze che si racconta della crescita, della solitudine, del travestimento, dell'infinita tenerezza dell'isolamento.E la libertà è l'infantile e mistica crescita delle ali.
Anthony sembra avere custodito tutta la sua innocenza... "Hope there's someone" è la prima canzone, molto iterante e ripetiva, quasi acustica fino a un loop finale strumentale che sembra il primo sipario che si chiude che annuncia soltanto l'atmosfera, che rimarrà pressochè tale in tutto l'album. La voce tremante e stanca continua a cantare delle suppliche, che risultano però docili e per nulla pesanti all'ascolto. Bellissima è "Man is the Baby"... tutto è evidentemente intriso di intimismo.
È uno degli album più commuoventi che ho sentito ultimamente.
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