E' passato un bel pò di tempo dalla mia ultima recensione (non che ne abbia scritte tante, ma comunque..) e la mia missione continua: scrivere recensioni che nessuno ha mai recensito su questo sito.

Premetto subito che non starò qui a discutere, come molti fans dei Bad Religion e non han fatto nel corso della storia (dal 1983, anno di pubblicazione di questo disco, ad oggi), sulla diversità enorme tra questo disco e gli altri dei Bad Religion. Voglio parlare del disco in sè.

Ok, parliamone tranquillamente.

Come già citato sopra, Into The Unknown esce nel 1983 ed è il secondo full-lenght per i Bad Religion. Il disco si fa notare per l'enorme diversità tra il sound rispetto al primo album (How Could Hell Be Any Worse?) e all'omonimo EP: quest'ultime avevano lanciato i Bad Religion in un ambiente prettamente Hardcore Punk ma con Into The Unknown si ha un totale cambiamento di stile, passando ad un Rock costellato da influenze Progressive (notevole e massiccio uso di tastiere e organi elettrici) e Pop ma con qualche sonorità Punk nel profondo.

La prima traccia è "It's Only Over When…" è una traccia che fa subito capire le intenzioni di questo disco, presentando tutte le caratteristiche (sovracitate) del disco. Segue una divertentissima e forse la mia preferita del disco "Chasing the Wild Goose"; un'altrettanto carina e divertente "Billy Gnosis"; segue la più lunga traccia del disco (7 minuti e 4 secondi) "Time and Disregard", una traccia Progressive, oserei dire, con le sue parti di chitarra acustica molto melodiche; seguono "The Dichotomy" e "Million Days", il primo brano presenta sonorità più cupe e lente in alcune parti (il basso su questo brano ha un ruolo importante, con attenzione anche con delle parti interessante di organo) e il secondo dalle sonorità molto melodiche e leggere, condite con delle buone parti di pianoforte e chitarre acustiche; segue l'altra mia preferita "Losing Generation", una traccia molto accattivante con delle parti di tastiera a dir poco fantastiche; chiude il disco "…You Give Up", brano un pò meno convincente degli altri al primo ascolto ma alla fine pur sempre un buon brano, molto carine le parti di pianoforte.

Vorrei concludere semplicemente dicendo che per quest'album ci volevano più di 8 brani perchè è davvero sempre piacevole ascoltare questo disco.

BAD RELIGION, RISTAMPATELO!!!


  • Pinhead
    11 lug 13
    Recensione: Opera:
    Per me, disco bruttino assai. Per fare un paragone, è come il «Self Portrait» di Dylan: nè un capo, nè una coda, nè un senso (almeno io non ce li trovo). Se gli stessi Bad Religion lo hanno praticamente ripudiato, ci sarà un motivo.
    • Una curiosità: ma le versioni (dis)umane dei ramonesiani Mr.Pinhead e Sig.Gnagnera risultano amici/conoscenti anche extra-DeBasio? in caso contrario urge un DeMeeting per sancire la Vostra fratellanza.
  • gnagnera
    11 lug 13
    Recensione: Opera:
    Concordo col buon Pinhead, al di là che non c'entra niente con quello che facevano/fanno i Bad Religion (e si tratta di un secondo album, non di un esperimento fatto dopo una lunga carriera) è proprio il disco in se a suonare fiacco. Poche idee ma confuse
    • Una curiosità: ma le versioni (dis)umane dei ramonesiani Mr.Pinhead e Sig.Gnagnera risultano amici/conoscenti anche extra-DeBasio? In caso contrario urge un DeMeeting per sancire la Vostra fratellanza. UH! (Che ci stà sempre à meraviglia)
    • gnagnera
      11 lug 13
      in effetti no, anche perchè io sono di Milano e lui, se non ho capito male, di Roma. Ciò rende anche difficile incontrarsia de-eventi concertistici, ma prima o poi un Demmeting va fatto
    • Pinhead
      11 lug 13
      Potremmo farci uno scambio di cortesie: io vengo al concerto del grande CJ, tu vieni al Muso Festival, e Sfascia Carrozze viene ad entrambi gli eventi.
    • gnagnera
      11 lug 13
      si può fare, si può fare... l'unico problema è che sono senza macchina e questo mette in pericolo pure il concerto di CJ.
    • La macchina, anzi le macchine (leggermente ammaccate, ov corz) le metto io. Fissate la data e facciateci sapere. Non oltre il 2016 che una volta esperuto il mitologiko DeMeeting di [Cala Goloritzé](http://www.debaser.it/meeting/dettaglio.aspx?IDIncontro=335) mi trasferisco a Reykjavík. Ziochane.
    • [Dimenticavo](http://www.contagiorni.it/contatori/id/9675/) DeSfasciountdown
  • Recensione: Opera:
    Mizzica! Nella notte dei radio-tempi ricordo che tra i tanti (inutili) specialoni [era appena uscito "Against The Grain", se non ricordo malissimo) nè organizzai anche uno sui Bad Religion di due-ore-due (e passa), scandagliando i più reconditi anfratti della discografia di Gurewitz & soci, ma questo, giuro, mi sa che non l'ho mai sentito neanche nominare (oppure l'ho completamente rimosso). Altri tempi: era decisamente arduo documentarsi (i cartacei Blast! e poi Dynamo! davano qualche ottima dritta per fortuna) e dell'ipotetico internet non si ipotizzava neppure sui libri di Ballard. Si stava peggio quando si stava meglio, in pratica.
  • gnagnera
    11 lug 13
    Recensione: Opera:
    se proprio volete sul sito dei BR ci sono tutti gli album in streaming, pure questo Bad Religion – Albums – Into The Unknown
    • Ammetto che lo (pentastellato) "streaming" mi avrebbe fatto molto comodo una buona venticinquina di anni fà. :P
  • AssafetidaLover
    11 lug 13
    Recensione: Opera:
    Grande. A me piace un sacco. Qui i BR avrebbero voluto reinventarsi seguendo le orme new wave dei Tsol: purtroppo non tutto è sempre perfettamente a fuoco (time and disregard è eterna!), ma ci sono buona volontà e buone cose. Quanto vorrei sentire live billy gnosis e it's only over when... Questa con un po' di bpm in più e le chitarre al posto dei sintetizzatori sarebbe puro hcm. Poi quest'album permette ai BR di esplorare maggiormente il loro profilo melodico e sarà un passaggio obbligato per giungere a quel capolavoro di back to the known.
  • Karter4
    11 lug 13
    Recensione: Opera:
    Mancava proprio una rece su questo album. Bravo
  • SilasLang
    11 lug 13
    Recensione: Opera:
    Brutto disco. Comunque, a parte tutto, a me i Bad Religion non son mai garbati molto, a parte il primo album, quel "How Could Hell Be Any Worse?" che rimane un piccolo gioiellino di punk demente ed adolescenziale..
  • sorciopeloso
    11 lug 13
    Recensione: Opera:
    Alcuni pezzi hanno anche un loro perché (ad esempio Billy Gnosis non mi dispiace affatto), ma nel complesso è un album noiosetto e che, soprattutto, suona vecchio, vecchio, vecchissimo. Meno male che se ne sono accorti pure loro che non era cosa. (Per la cronaca il disco è stato ristampato, credo nel 2010, era parte del box con la discografia completa su vinile: per questo disco basta e avanza, tanto chi lo vuole può benissimo recuperarlo senza fatica.)
  • JURIX
    12 lug 13
    Recensione: Opera:
    OneZtamente: diZchettolo che non mi dice proprio un caZZo. Se poi è di una band capace di scaJare robe maraviJose tipo "How Could Hell...", "Suffer" o il capolavoroZZimo "Against The Grain", 'sto "Into The Unknown" fa 'na figuretta ancor più grama.
  • TSTW
    12 lug 13
    Recensione: Opera:
    Disco-scherzo.A piccoli tratti godibile anche,ma troppo dispersivo.Una roba del genere non la sapevano fare anche perché forse qui erano ancora forse troppo giovani e inesperti per fare un simil-prog come in quest'album,insomma ci sarà un motivo se l'han ripudiato tornando a fare quello che facevano prima e per rifarsi dopo quest'album han cacciato 3 capolavorissimi di fila
  • AssafetidaLover
    14 lug 13
    Recensione: Opera:
    TSTW, quanto ti piace fare pseudo copia incolla? "Disco-scherzo"/ "geniale scherzo new wave"
    • TSTW
      14 lug 13
      Veramente i commenti prima del mio non li avevo manco letti...

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