Ho notato la mancanza di questo live dei Bauhaus e, a causa di questa imperdonabile lacuna, mi sono precipitato a recensirlo.

Se volete sapere come la band suonava (ai bei tempi!) e come la voce schizoide di Peter Murphy rapiva le platee di mezzo mondo, procuratevi "Press the Eject and Give me the Tape". Un disco live coi controcazzi, suonato da una band di giovanissimi dark inglesi che recentemente, e per nostra sfortuna, hanno deciso di immettere sul mercato un obbrobrioso disco, un nuovo parto che con il loro passato c'entra come i cavoli a merenda.

Tralasciando la loro ultima e scadente uscita, si può sempre pescare dagli eighties per farsi un'idea del potenziale che la band ha espresso magnificamente, entrando così negli annali del rock britannico.

Il live in questione comprende la produzione che va da “In The Flat Field” a “Mask’’. Non manca, e poteva forse mancare?, una fantasmagorica versione dal vivo di “Bela Lugosi’s Dead”.

Suoni fangosi, arpeggi di basso contorti, chitarre impazzite e la voce del giovane Pete Murphy che si staglia magnificamente su questa traballante intelaiatura sonora.

Alla fine dell’album compare la cover di “Waiting For The Man” con la graziosa presenza di Nico.

Raccolta di date eseguite tra l’81 e l’82. L’apice della carriera dei vampirici Bauhaus! Altro che “Gotham”!

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