E' ancora possibile nel 2008, in questa Italia, prendere la realtà quotidiana, farne poesia e mettere tutto in una canzone pop/olare? Si può canticchiare una tragedia sotto la doccia?

Questo disco è qui a dirci di sì. A dirci che "Il liberismo ha i giorni contati". A raccontarci miserie quotidiane, i barboni alla stazione e la tragedia del piccolo Alfredo, il declino dell'impero e la ribellione adolescenziale, i sogni d'amore e i resti del ventesimo secolo nei ricordi di un centenario, Baudelaire e Piero Ciampi. Giocando sui contrasti con melodie uplifting, ritmiche accattivanti, ritornelli assassini. Frullando rimandi e citazioni della migliore canzone d'autore e uscendone con grande personalità.

Francesco Bianconi oggi è un autore maturo e consapevole - anche se sarebbe ingiusto non citare il contributo compositivo di Rachele Bastreghi e Claudio Brasini - e questo disco è un disco importante. Un'opera che riesce a essere immagine di questi tempi e a farsi cantare ugualmente, pop che si fa arte.

Amen.

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