E' ancora possibile nel 2008, in questa Italia, prendere la realtà quotidiana, farne poesia e mettere tutto in una canzone pop/olare? Si può canticchiare una tragedia sotto la doccia?
Questo disco è qui a dirci di sì. A dirci che "Il liberismo ha i giorni contati". A raccontarci miserie quotidiane, i barboni alla stazione e la tragedia del piccolo Alfredo, il declino dell'impero e la ribellione adolescenziale, i sogni d'amore e i resti del ventesimo secolo nei ricordi di un centenario, Baudelaire e Piero Ciampi. Giocando sui contrasti con melodie uplifting, ritmiche accattivanti, ritornelli assassini. Frullando rimandi e citazioni della migliore canzone d'autore e uscendone con grande personalità.
Francesco Bianconi oggi è un autore maturo e consapevole - anche se sarebbe ingiusto non citare il contributo compositivo di Rachele Bastreghi e Claudio Brasini - e questo disco è un disco importante. Un'opera che riesce a essere immagine di questi tempi e a farsi cantare ugualmente, pop che si fa arte.
Amen.
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Altre recensioni
Di Andrea_Brindisi
"Questo album è un capolavoro come se lo stroncassi"
"Queste canzoni non si possono recensire. Si può solo consigliare, con delicatezza, di abitarle."
Di joseleaci
Ecco i Baustelle, ecco il talento che si fa strada alla faccia della nostra invidia e del nostro stupore.
STUPRATÒ PER RAGGIUNGÈRE I LORO SCOPÌ.
Di Antropophagus
"'Amen' riesce a disegnare un quadro molto complesso del nostro amato Bel Paese, tra sofferenza, solitudine e amore sussurrato."
"Con 'Amen' forse riusciremo tutti un po' a comprendere almeno un sedicesimo della nostra attuale vita."
Di Frana77
"Amen, il loro quarto lavoro, viaggia su un livello possibilmente ancora più alto, tale da rasentare la perfezione."
"È un piacere da ascoltare, non subito però, bisogna scoprirlo poco per volta: ascoltare i testi, e le citazioni a valanga che necessitano di un po’ di tempo per essere scoperte tutte."
Di Nikki
"La montagna ha partorito il classico topolino."
"La voglia di esplorare ha condotto ad arrangiamenti discutibili, inutili finezze e tracce che si trascinano senza decollare."