Bloom 06 è un progetto musicale nato l'estate scorsa sotto l'ala della Universal. I membri fondatori, Maurizio Lobina (musicista a tutto campo) e Gianfranco Randone (cantante), con un ricco background musicale nella dance, si sono avvalsi per la produzione di questo loro primo album dell'ausilio di musicisti dell'ambiente rock, fra cui spiccano le firme di Fabrizio Barale e Fabio Martino degli Yo Yo Mundi.

Grandi cultori delle nuove tecnologie, in particolar modo nell'ambito musicale, i Bloom 06 hanno dato vita ad un genere musicale eterogeneo che mescola elettronica, rock e new wave, con testi inglesi ed italiani. La copertina di "Crash Test 01" è lo specchio del loro intento artistico: connubio fra natura (la periferia di Torino) e tecnologia (generatori eolici) così come armonia musicale fra strumenti acustici ed elettronici. Si sposano così alla perfezione chitarre e sintetizzatori, basso elettrico e batteria elettronica.

L'album si apre con "When The Party's Over", in cui una lunga e malinconica introduzione di virtual strings e chitarra acustica sfocia improvvisamente in un giro di basso stile New Order, supportato da una potente batteria elettronica. Il testo amaro e provocatorio sulla maturazione dell'individuo viene scandito con tono deciso e accusatorio. Si prosegue con "Cielo Spento", che presenta ritmo e vocal sincompati in perfetto stile Subsonica, su un testo che mira a risvegliare dal torpore chi naviga fra sostanze stupefacenti e farmaci anti-depressivi nella stasi di una mendace felicità. "In The City", primo singolo estratto, fluttua fra l'amara realtà dei senzatetto e la mancanza di valori della nostra società. Il tutto accompagnato da una base musicale eterea e "visiva".
"Don't Say These Words" è la poetica consolazione a chi troppo facilmente fa vacillare le proprie certezze sotto le tempeste degli eventi e del lunatismo. Chitarra acustica e atmosfere raffinate dipingono una melodia su cui primeggia una splendida sequenza di theremin. Si continua con "Per Sempre", secondo singolo estratto, caratterizzata da una base elettronica imperlata di geniali effetti sonori (degno di nota il suono effettato di un clacson) e da un vocal intenso quanto i sentimenti cantati.

"The Crash" si sposta su sonorità più estive e ballabili; è sicuramente la traccia più orecchiabile dell'album e si fregia di un arrangiamento in perfetto stile Depeche Mode.
Il theremin ricompare in "Vorrei Essere Come Te", manifesto dell'ingenuità giovanile di fronte alla cruda realtà del mondo. Come meglio non si poteva, l'album si chiude con un una traccia ("The Old Field Of Angels") che riassume in pieno sperimentazione elettronica e atmosfere rarefatte.

Un album che consiglio di ascoltare, soprattutto a chi ama l'elettronica ed in particolare Depeche Mode, New Order, Royksopp e Goldfrapp, gruppi ai quali i Bloom 06 hanno dichiarato di essersi ispirati. L'unica pecca è la durata (solo 35 minuti) compensata però dal prezzo speciale (12,90 €).

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