Il suono un po' sporco, la voce ancora più roca, gli anni tanti, il genio lo stesso.
E' Dylan versione 2009, che sublima il proprio mito e sforna una serie di canzoni bellissime, che torna al blues più autentico, se mai se ne era allontanato, che torna alle dolci ballate, che torna al sound tex-mex che tanto lo intriga, insomma c'è il completo campionario della sua incredibile storia.
Lascio a più competenti recensori il compito di sviscerare questo disco in lungo e in largo e sono certo che non si faranno attendere. Forse avrei dovuto fare un semplice post ad una recensione che ancora non c'è ma desideravo urgentemente fare un omaggio all'artista e offrire una testimonianza di incondizionato rispetto ad un uomo che ci ha cambiati un po' tutti.
Grazie Bob
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Altre recensioni
Di 47
C'è un cuore che pulsa, batte, dietro a brani decisamente meno stanchi rispetto al consueto spettro espressivo.
Dylan suona se stesso meglio di chiunque altro, e la sua musica è la continua manifestazione del suo respiro, disco dopo disco.
Di ligdjs
E' tornato. Robert Allen Zimmerman è tornato a tre anni da "Modern Times" con un bel disco.
Compratevelo, ne vale la pena.
Di primiballi
Credo che abbia capito tutto. E che sia il più grande.
Nessun epitaffio alla musica cosiddetta leggera potrà mai esser migliore di queste ultime opere Dylaniane e dilaniate.