Come i Capitolo 6, anche questa band italiana sfornò un unico lavoro creando un sound somigliante ai più grandi gruppi prog anglosassoni. Basato sulle sonorità tipiche dei "Colosseum", "King Crimson", "Genesis" e "The Nice", questo bellissimo concept album datato 1972 tiene un'impronta più sinfonica grazie all'influenza jazz e la dominanza del flauto.

Le tracce sono tre: "Venite giù al fiume", "Evviva la contea di Lane" e "All'uomo che raccoglie i cartoni". Da notare un ottima ristampa in digipack della Akarma Records dove sono incluse due bonus track: "Rosa" e "Il Guardiano della Valle". Ma vado ad analizzare meglio il contenuto del disco, diretto e capitanato da un giovane e talentuoso Rino Sangiorgio alla batteria, dal virtuoso alla chitarra Luigi Calabrò, da Richard Benson (oggi l'anticristo) con una voce calda e sensuale e Sandro Cesaroni ai fiati che fa un lavoro impeccabile e di spicco.

La traccia d'apertura è una composizione estremamente classica: suona all'inglese ma la padronanza del flauto è alla Anderson dei "Tull", in 12 minuti compaiono forti momenti epici che si alternano in riff di flauto alquanto frenetici, divertenti e romanzati... inconfondibili le sfumature folk presenti. "Evviva la contea di Lane" invece è l'unica in linea alle sonorità italiane e specialmente PFM, scritta dal chitarrista Benson è un ottimo esempio di virtuosismo made in italy, grande padronanza della chitarra con un vivace assolo.

La terza e ultima traccia, lunga 15 minuti è la gemma più tecnicamente complessa perchè costituita da più tempi in continuo cambiamento, ottima l'improvvisazzione jazz con organo e flauto (a brevi tratti sembra di ascoltare gli Osanna), originale invece l'inserimento di accordi in stile medioevale che trascinano l'opera in emozionante scenari folk.

Sicuramente questo è un disco fondamentale per la scuola prog italiana, peccato che non avendo l'ultima ristampa non possa descrivervi le due bonus track. Comunque 100% un cult della musica italiana.

Elenco tracce samples e video

01   Venite giù al fiume (12:07)

02   Evviva la contea di Lane (06:32)

03   All'uomo che raccoglie i cartoni (15:00)

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Altre recensioni

Di  emanuele

 Il sestetto ci propone un pregevole disco di progressive rock suonato perfettamente, estremamente complesso nelle strutture, dalle tonalità lontane e vagamente medioevali.

 Dopo aver cercato invano un produttore infatti, i 6 si sciolsero per percorrere strade soliste.


Di  Matt7

 «Non può rimanere indifferente l'infinito mondo di soluzioni musicali che l'Italia ci ha regalato.»

 «Non avrebbe sfigurato tra le opere dei gruppi maggiori del progressive di quegli anni.»