[Allora: l'autore del disco qui recensito ha espresso ed esprime posizioni politiche e ha commesso (e istiga altri a commettere) azioni che a DeBaser ripugnano. In fin dei conti, però, si parla di musica: quindi pubblichiamo comunque la recensione. /DeBaser]

Questo è il cd che rappresenta il vero io di Varg Vikernes. Si allontana dagli stilemmi più classici del black metal a cui ci ha abituati prima per farci avvicinare alla vera essenza del black metal. E' una cosa assurda a dirsi, ma questa volta il Conte esprime la sua vera musica, con rabbia, violenza e malinconia forse più di prima.
Questo cd uscì quando egli fu già in prigione, qui non senti mai il mixaggio finale. Musicalmente parlando il cd è ben diverso, le chitarre sono distorte all'inverosimile e fanno da base per tutte le prime tre canzoni. La voce di Vikernes è filtrata per volere suo (registrata su una cuffia rotta) mischiandosi insieme al ronzio perpetuo delle chitarre.

Sono sei tracce in tutto, e il cd si può dividere in 2 parti, le prime 3 e le ultime 3, questo perchè le ultime 3 sono suonate interamente da tastiere. è un cd stupendo, evocativo che purtroppo però ha dato il via alla svolta ambient intrapesa da Burzum già pregustata in questo disco. Non cito nessuna canzone, vanno ascoltate tutte, un black metal strano, mai sentito prima e neanche dopo che segna la completa maturazione di un artista dal punto di vista musicale, ma meno nella vita!

Elenco tracce e testi

01   Burzum (07:05)

02   Jesu død (08:39)

03   Beholding the Daughters of the Firmament (07:53)

04   Decrepitude I (07:53)

Tears from the eyes so cold, tears from the eyes, in the grass so green.
As I lie here, the burden is being lifted once and for all, once and for all.
Beware of the light, it may take you away, to where no evil dwells.
It will take you away, for all eternity.
Night is so beautiful (we need her as much as we need Day).

05   Rundtgåing av den transcendentale egenhetens støtte (25:11)

06   Decrepitude II (07:52)

Carico i commenti...  con calma

Altre recensioni

Di  StefanoHab

 Impossibile non porsi queste domande ascoltando «Filosofem».

 La voce di Burzum in «Filosofem» è la pura rappresentazione della disperazione, lontana dal feroce latrato di «Det Som...».


Di  korn

 La voce di Burzum è uno zombie, la voce di un morto vivente, di un psicopatico, di un assassino di un uomo già morto.

 Sicuramente un capolavoro che sposta i Sepultura di 'Arise' alle atmosfere del black metal norvegese e dei lupi mannari.


Di  CUNTGRINDER

 Quando tutti dormiremo nei campi di riso… quale colonna sonora useremo se non questa.

 Alla fine di tutto ciò realizziamo che noi non avremmo mai la nostra pace, mai…


Di  katharsys

 Un album che sa trasmettere tutto quel dolore e quella disperazione che nessuno vorrebbe mai provare.

 Il riff lacerante e ipnoticamente ripetitivo esprime ciò che le parole urlano come fosse l'ultima frase prima dell'imminente, inevitabile morte.


Di  Cimbarello132

 Filosofem, dove il black metal diventa una sorta di passaporta per esplorare nuovi mondi.

 When night falls, she cloaks the world, in impenetrable darkness.