Filosofem, l'ultimo grande lavoro del Conte. Filosofem, dove il black metal diventa una sorta di passaporta per esplorare nuovi mondi, dove le musiche trascinano l'ascoltatore nella più completa oscurità utilizzando pochi accordi, un microfono rotto, una batteria pesantissima e una distorsione impressionante, il tutto condito con le uniche liriche di Vikernes, un messia morto, l'oscurità che se ne va a spasso per il mondo facendo diventare tutto nero nel momento migliore del disco, ovvero...
"Dunkelheit", secondo me il pezzo che meglio rappresenta il genio del Conte, dopo "Det Som En Gang Var", ma questa è un'altra storia. La struttura della canzone si basa su una manciata di accordi distorti al massimo, e la voce di Vikernes con l'effetto del semplice microfono rotto (voluto espressamente dall'artista) da un tocco in più all'intera composizione...e quando l'oscurità cadde...
"Jesu Død", la monumentale e tetra canzone con una batteria incalzante, che trascina l'ascoltatore verso l'ignoto, sempre con quella voce che sembra d'un dannato, incitando la morte di Gesù Cristo. Semplicemente puro black metal, così come dovrebbe essere, e mi sembra un perfetto inno da cantare ai Cradle Of Filth x)
Evitando di parlare di escrementi, letteralmente sprofondiamo prima in "Beholding the Daughters of the Firmament", poi nella macabra "Decrepitude", che a mio avviso è una delle migliori canzoni di Varg, accanto alle due sopra citate e "Lost Wisdom".
"Rundtgåing Av Den Transcendentale Egenbetens Støtte" non lascia un'attimo di respiro, e pare che l'intero mondo prenda fuoco in mezzo alle grida presenti su questa traccia... per concludersi con "Decrepitude II", quasi identica alla sorella, dove ancor'una volta si abbandona la cara terra per posti lontani dove l'oscurità regna sovrana... un must per qualsiasi black metallaro che si rispetti.
Evitando cazzate come Hail Varg (odiate anche da Varg stesso) concluderò dicendo solamente...
When night falls, she cloaks the world, in impenetrable darkness. Questa "She" è proprio la musica del disco e del Conte in generale... con effetti a dir poco mistici... life has a new meaning.
Elenco tracce e testi
04 Decrepitude I (07:53)
Tears from the eyes so cold, tears from the eyes, in the grass so green.
As I lie here, the burden is being lifted once and for all, once and for all.
Beware of the light, it may take you away, to where no evil dwells.
It will take you away, for all eternity.
Night is so beautiful (we need her as much as we need Day).
Carico i commenti... con calma
Altre recensioni
Di burzum1
"Questo è il cd che rappresenta il vero io di Varg Vikernes."
"Un black metal strano, mai sentito prima e neanche dopo che segna la completa maturazione di un artista dal punto di vista musicale."
Di StefanoHab
Impossibile non porsi queste domande ascoltando «Filosofem».
La voce di Burzum in «Filosofem» è la pura rappresentazione della disperazione, lontana dal feroce latrato di «Det Som...».
Di korn
La voce di Burzum è uno zombie, la voce di un morto vivente, di un psicopatico, di un assassino di un uomo già morto.
Sicuramente un capolavoro che sposta i Sepultura di 'Arise' alle atmosfere del black metal norvegese e dei lupi mannari.
Di CUNTGRINDER
Quando tutti dormiremo nei campi di riso… quale colonna sonora useremo se non questa.
Alla fine di tutto ciò realizziamo che noi non avremmo mai la nostra pace, mai…
Di katharsys
Un album che sa trasmettere tutto quel dolore e quella disperazione che nessuno vorrebbe mai provare.
Il riff lacerante e ipnoticamente ripetitivo esprime ciò che le parole urlano come fosse l'ultima frase prima dell'imminente, inevitabile morte.