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Sarebbe perfettamente inutile descrivere oggi, che abbondano computer, video hard, DVD ecc. i turbamenti e gli scossoni emotivi che questo fumetto - in edizione pocket - portò agli inizi degli anni 70 nelle giovani mente di ragazzi che uscivano di fatto dalla rivoluzione del 68 e affini.

Il fumetto "Jacula", uscito in Italia nel 1969 fu un vero sconquasso: una donna/dama forte e coraggiosa, emancipata e tosta, bionda e sexy, eroina e portabandiera di valori all'epoca rivoluzionari che infervorò le giovani menti dei ragazzi di mezza Europa (fu pubblicato in Francia, Italia e altri Paesi) attratti dalle imprese soft/porno/gotiche di questa cavallerizza vampira senza freni e senza inibizioni.

Jacula era una strana "vampira acquisita" che, grazie a una porzione magica, poteva resistere ai raggi di sole ma NON all'aglio, i paletti e i crocifissi. Una donna "temibile" e succhiatrice di sangue (oltre che di altro!) che agiva in simbiosi e in collaborazione con vari personaggi che puntualmente si alterneranno a farle da spalla: Frankenstein, l'Uomo Lupo, Jack Lo Squartatore, lo Zombie, la Mummia, il Mostro della Laguna Nera, Brunetta e altri personaggi dello stereotipo iconografico horror.

Il successo del personaggio fu strepitoso (oggi sarebbe davvero impossibile nemmeno immaginarlo). Migliaia di lettere arrivate in redazione decretarono un successo senza precedenti e un processo di identificazione sia da parte di uomini ma, e qui sta l'aspetto rivoluzionario e innovativo, soprattutto di donne che, cominciavano a identificarsi con la consapevolezza di questa eroina disinibita e disposta a non subire le angherie del cattivo di turno. Un successo che obbligò l'editore e i concorrenti ad uscire con altri fumetti che sfruttavano lo stesso filone, come Vampirella o Messalina.

Jacula fu l'antesignana di un certo femminismo che si stava facendo strada. Una donna protagonista (dopo tanti uomini) che saltava incurante da un letto all'altro (di AIDS ancora non si parlava!) e che non aveva alcuna forma di referenzialità verso nessuno: padrona di decidere del proprio corpo e della propria sessualità.

Sembra fantascienza dire ste cose adesso, eh? Eppure....

Di Jacula saranno pubblicati 327 albi ormai oggetto di collezione introvabili dai fans. Chiuderà nel 1986 dopo la grave crisi mondiale del fumetto popolare e la consacrazione di un nuovo mercato più redditizio e in pieno sviluppo: il video porno con fatturati a decine di zeri.

Mercato che oggi è, a sua volta in crisi, soppiantato dall'enorme offerta di video porno gratuiti e scaricabili sulla rete.

Nel 1969 si pensava a Jacula come "il male e il degrado della società". Oggi, se si pensa a questi innocenti fumetti in bianco e nero, si va a pensare a qualcosa di terribilmente naif di un'epoca tutto sommato sognatrice e ancora romantica.

Cambiano i tempi, le morali e i mezzi ma le pulsioni e la voglia di tragredire insita nell'uomo... beh, quella se Dio vuole non cambierà mai.

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