Dopo l'ormai canonico stacco di tre anni esce il terzo lavoro di Caparezza, probabilmente l'artista hip-hop (e non solo, visto le influenze rock ed elettroniche che predominano nei suoi lavori) più interessanti degli ultimi anni nel panorama musicale italiano. La sua musica, dichiaratamente non aperta a tutti, è invece un rap velocissimo, sprezzante di ogni regola metrica, con giri di parole e rime che infiammano ad ogni secondo accompagnati da un sound che si fa sempre più rock, con l'uso delle distorsioni e della batteria registrata in presa diretta che si fa sempre più frequente. Caparezza ha sfornato il secondo capolavoro dopo Verità Supposte? Vediamo...

L'album si apre con Mors Mea Tacci Tua, l'intro che collega il lavoro all'album precedente e introduce brevemente il concetto di base dell'album, che Caparezza ha dichiaratamente scritto immaginando di essere morto. Il primo pezzo full-length è Annunciatemi Al Pubblico, un bel pezzo a sfondo probabilmente politico in cui Caparezza si accosta alla figura del defunto papa Woityla. La canzone, dominata da un ritornello trascinantissimo, è un pezzo abbastanza interessante ma forse alla lunga può risultare uno dei primi a stancare. Torna Catalessi, secondo pezzo, dai toni lugubri e un ritornello quasi chiericale, è un bel pezzo, diciamo sullo stesso livello del precedente. Il quarto pezzo, Gli Insetti del Podere, è uno dei classici "calci nel culo" di Caparezza alla politica, che con i suoi giri di parole denuncia il governo berlusconiano in modo perfetto, corredato da una base veramente ben fatta e con un giro di basso tanto semplice quanto deciso. Nella quinta canzone, Dalla Parte Del Toro, Caparezza si paragona a un toro nell'arena con un matador, fingendo un eventuale vittoria del toro (fatto sul quale costruisce il ritornello "perfetto" e veramente degno di lode); la canzone è una di quelle più rockeggianti, con una distorsione quasi metal; Ninna Nanna di Mazzarò, dove Capa prende in ballo il famoso Mazzarò di Verga per denunciare nuovamente la politica italiana, è uno dei pezzi più originali e completi dell'album, con un ritornello davvero "stupendo" e una linea vocale che non stufa mai e che resta subito impressa in mente nonostante la sua difficoltà di esecuzione davvero notevole.
Il Silenzio Dei Colpevoli è una canzone che richiama da vicino lo stile del primo album, combinandolo con le nuove influenze rock, e con un ritornello abbastanza trascinante e un rap stile "Chi Cazzo Me Lo Fa Fare" prende subito alla meglio l'ascoltatore. Il primo singolo, La Mia Parte Intollerante, è davvero un bel pezzo, forse il più commerciale dell'album, ma risulta davvero azzeccato. I giri rappati sono stupendi e restano subito impressi al primo ascolto, mentre la base quasi techno è al limite dell'intrattenimento. Ottimo il ritornello cantato quasi lirico stile "La Fitta Sassaiola dell'Ingiuria". Inno Verdano, il pezzo che segue, è un pezzo contro la Lega Nord, veramente ben costruito, con tutta la classica bravura retorica di Caparezza presa e messa in luce riuscendo a combinare giochi di parole mozzafiato in frasi sensate e d'effetto. Epocalisse è un altro pezzo stupendo, che denuncia tutti i fattacci successi dal 2000 in poi con un rap a due voci veramente d'impatto; non spreco ulteriori parole per questo parole, ascoltare per credere.
The Auditels Family, con lo stesso tema già visto da Caparezza in "l'Età dei Figuranti", sembra quasi una copia di Annunciatemi Al Pubblico per quanto riguarda la componente ritmica, ma poi sfoggia un ritornello semplice ma efficace, che salva la canzone dall'essere la probabile peggiore dell'album. Ti Giri, dove Caparezza mette in chiara luce le fregature che stanno dietro i TG italiani, è un pezzo davvero ben fatto, con il rap di cui ci ha sempre saziato combinato con qualche elemento più underground dei rapper del panorama indipendente italiano. Titoli, un pezzo con una base quasi techno, dominato da linee vocali impossibili da imitare trascina davvero l'ascoltatore all'inverosimile, ma forse per la difficoltà della comprensione rischia di diventare noiosa ai più. Bellissimo il ritornello. Felici Ma Trimoni, dove Caparezza combina le sue frasi intrigatissime con la sua velocità immane che altre volte ha tirato fuori, è il pezzo meno curato e completo dell'album, sembra quasi mancare di quell'attrattiva di cui sono dotate le altre canzoni, ma risulta comunque orecchiabile. La penultima traccia, Sono Troppo Stitico, è una classica canzone rap che possiamo sentire anche da altri rapper italiani e non, e riesce a sollevarsi un po con il ritornello. La canzone è comunque interessante, e una volta entrata in testa è davvero difficile da togliere. La canzone conclusiva, anche questa un po' più classica, conclude in bellezza l'album con un bel ritornello, anche se alla lunga potrebbe davvero annoiare. Non rientra quindi tra le chicche.

Infine l'album è davvero interessante, consigliato ai grandi fans del rapper e anche a chi vuole ascoltare rap serio e con tematiche interessanti, molto difficile a trovare con l'ondata commerciale del giorno d'oggi che ha distrutto anche questo genere da sempre autonomo sotto questo punto di vista. L'album è quindi leggermente sotto al grandioso "Verità Supposte" ma si mantiene su alti livelli, con pezzi davvero stupendi e tutti gli altri comunque più che sufficienti. Consigliato.

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