Difficile descrivere un album come questo con termini positivi in quanto potrebbe risultare orribile ai più (e anche per chi lo adora!), ma partiamo dalla storia.

I Carcass nascono a Liverpool nel 1985 come trio, composti da nientemeno che Bill Steer alla chitarra, Jeff Walker al basso e Ken Owen alla batteria. Inizialmente i vocalizzi sono fatti da tutti i membri del gruppo anche se con il passare degli anni Walker diventerà l'unico cantante e Bill Steer continuerà a fare i Growl in pochissime canzoni.

Dopo qualche demo decidono di registrare questo disco prendendo come principale spunto lirico dei libri di medicina, i tre giovani ne rimasero affascinati a tal punto da decidere di utilizzare un collage di foto oscene tratte da codesti libri come copertina!

Questo album è quasi universalmente considerato come il primo album Goregrind della storia anche se come ribadito da Walker stesso la creazione di questo sottogenere è una cosa da affidare alla stampa visto che loro volevano solamente suonare del "normale" Death Metal, a questo Death Metal si aggiunse la brevissima durata delle canzoni, la produzione totalmente ingolfata e un utilizzo spropositato del Blast Beat alla batteria che nel Death non era ancora così comunque (alcune band come i Death o gli Obituary non ne faranno mai uso).

Anche la produzione terribile fu un errore di mastering, secondo Steer per colpa di un fonico incapace e non fatico a credergli. Ma ora passiamo alla musica, che è probabilmente la più violenta che si può trovare sino al suo anno di uscita ossia il 1988, quando gli Slayer suonavano South of Heaven e i Death si accingevano a pubblicare quel capolavoro di "Leprosy", i Carcass suonavano un Goregrind molto primitivo e senza compromessi.

I pochi riff che si riescono a distinguere sono di chiara ispirazione Death Metal ma con un grande utilizzo del tremolo picking che si sposa perfettamente con l'enorme mole di Blast Beat fatti da Owen che coprono quasi l'intera durata del disco tralasciando qualche rallentamento che rende lievemente più dinamica la proposta musicale e che contribuisce a creare quest'enorme atmosfera violenta che circonda l'intero disco. Il basso è spesso inudibile ma nei pochi momenti in cui lo possiamo ascoltare veniamo travolti da una serie di note completamente distorte, pare quasi una motosega! La batteria ha un suono abbastanza naturale pur mantenendo il suono orribile del disco con un rullante molto risonante il cui uso diventerà quasi obbligato per tutte le band Goregrind a venire. La voce è spaventosa per quanto bassa, in alcuni casi anche grazie all'utilizzo di un Pitch Shifter, ed è fantastico come si accoppi perfettamente alla musica quando vengono "doppiate" le voci basse da scream più acuti per generare un'unico muro sonoro.

Penso che in molti siamo concordi sul fatto che quest'album sia totalmente sottovalutato nella discografia dei Carcass, dei quale viene sempre citato Heartwork o al massimo Necroticism, quasi a voler cancellare un passato molto più violento e originale della band solamente per la scarsa qualità sonora o per la cattiveria delle composizioni che probabilmente farà storcere il naso ai più.

Difficile consigliare singole canzoni visto che all'infuori del disco potrebbero essere considerate banali o addirittura noiose nonostante la loro corta durata, sicuramente una canzone come "Vomited Anal Tract" o "Regurgitation Of Giblets" rende bene l'idea di cosa siano riusciti a creare i Carcass, chissà se volutamente o per sbaglio.

Non sarà l'album più vario del mondo ma lo considero un classico e penso che abbia un'atmosfera molto interessante oltre ad un grande valore storico immensamente sottovalutato.

La carcassa però è in continua evoluzione e anche i loro ultimi album sono di ottima fattura.

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