Si tratta forse del gruppo più importante della storia della musica italiana, nato sull'asse Berlino-Emilia e creato da due guru del rock italiano, Giovanni Lindo Ferretti (cantante) e Massimo Zamboni (chitarrista), punkettoni emiliani che si incontrano in un locale della capitale tedesca nel lontano 1981. Tornati nella filosovietica Reggio Emilia, fondano con Umberto Negri (bassista) i Mitropunk, poi ben presto CCCP Fedeli alla linea, con l'innesto dell'artista del popolo Danilo Fatur e della soubrette Annarella Giudici. Armati di drum-machine, piubblicano due ep ("Ortodossia" e "Compagni cittadine fratelli artigiani") che preparano ed anticipano il loro primo e vero album ("Affinità - divergenze...") del 1986.
Il disco è una pietra miliare del nuovo rock italiano che in quegli anni andava prendendo forma (di un anno prima è "Desaparecido" dei Litfiba, di due anni prima "Siberia" dei Diaframma) e contiene pezzi indimenticabili, dal forte impatto emotivo. Il punk prima di tutto, ma non solo, anche il folk acustico e sonorità dark ed industrial... Ferretti è un carismatico ed espressivo declamatore di slogan affascinanti, urla, parla e le sue frasi ti si insaccano in testa lasciando il segno, mentre Zamboni grattugia la chitarra in modo inconfondibile, accompagnato da un basso e da una drum-machine dai ritmi ossessivi: il tutto creando atmosfere cupe, paesaggi spettrali e desolati. Ma oltre agli inni ("CCCP") e agli incubi martellanti e dissacranti ("Allarme", "Noia", "Trafitto") vi è anche un briciolo di ironia e canzoni più pop, ("Mi ami?"), pseudo-dichiarazioni d'amore ("Curami"), citazioni di Romagna mia ("Valium Tavor Serenase") e si medita sulla vita ("Io sto bene") e sulla morte ("Morire"), senza nessun episodio minore. Ma ciò che rende quest'album unico è il lungo, folle e lacerante tormento di "Emilia paranoica", un viaggio depressivo alla ricerca di un'emozione sempre più indefinibile.
Dopo tale caposaldo i nostri riusciranno a sfornare ancora album imprescindibili, anche dopo la caduta del muro e l'inevitabile fine dei CCCP, rinascendo sotto una nuova veste, grazie anche all'arrivo dei litfibiani Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali e (per poco tempo, purtroppo) Ringo De Palma, dando vita ad un'altra grande storia...
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