I Church Of Mistery sono quartetto proveniente direttamente dal giappone nati verso la fine anni '90. Il loro suono si avvicina più al doom ma possiamo sentire influenze metal nobili come Black Sabbath ma anche le distorsioni sature di overdrive portato a fondo a scala stringe un certo legame con i Kyuss padri dello stoner rock e ai più recenti Queen Of The Stone Age.
Master of Brutality è il loro terzo lavoro: sei pezzi di tutto rispetto con un suono cupo e brani dedicati a famosi serial killer come nel loro stile. Il cd parte con la voce del serial killer Ed Kemper con sottofondo di suoni malati ma poi una scarica di note di chitarra ultra satura lanciano il primo brano Killforna che come un serpentone di più di otto minuti con uno stile marziale e logorante ci porta la secondo meritevole brano anch'esso di una lunghezza estenuante ma sempre di ottima fattura. Il ritmo è sempre basso, i brani mastodontici sembrano un gigante che a fatica cammina schiacciato dal proprio peso. Con il terzo brano Megalomania abbiamo invece un'iniezioni di adrenalina data da una cavalcata iniziale in perfetto stile classic metal. Il quarto pezzo strumentale dai suoni smorzati ma inquietanti ci dipinge un quadro desertico come per volerci calare dentro e suggerire un momento di riflessione. Si riparte poi con un quarto brano ancora carico di energia graffiato da un canto che rievoca la voce dilaniata del buon vecchio Lemmy dei Motorhead. Interessate verso la fine della traccia il cambio di tempo separato da un pezzo di chitarra solista. La sesta traccia, title-track si articola e contorce per undici lunghi minuti che non sembrano annoiare grazie a piccole variazioni sul tema principale che la impreziosiscono in vari punti e ci portano alla conclusione di questo ottimo disco.
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