Gli shoe-gazers, gli alienati, persone capaci di pensieri tanto meschini quanto di voli tanto alti, raggiungere il fondo per avere più spinta a risalire.

Il Giappone, gli anni '80, le scorie japanoise, e poi il picco della scena shoegaze nei 2000, la quale negli ultimi anni sta avendo seguito anche al di fuori del paese del Sol Levante.

Il Giappone, dimora fissa dei più grandi artisti, esteti e visionari della psichedelia più raffinata e da intenditori; una garanzia che a volere divagare e delirare un po' sembra risiedere nel dna di chiunque nasca e faccia musica lì.

I Clams, band di OSAKA, pubblicano in CD per la Finder Pop questo extended play di 5 brani nel 2003.

Osaka come ultima Thule, Shangri-La, la Mecca dei sognatori.

Osaka nel cielo come punto di "contatto" più alto con l'eterno del sole e la promessa del paradiso.

Osaka si stacca da terra, in una bolla di sapone, sfera di vetro, seme di soffione al vento, galleggia nel cielo.

Il decollo con "Sundae Bird", la più shoegaze del lotto, e in successione "See the Brightest Star", "Applecider", "Sunlight Yellow", sempre più terrene e in Shibuya-style. Infine "Circulation", meno riuscita, le chitarre tornano padrone, la loro "Soon", l'atterraggio.

La tensione scema di brano in brano.

Più che canzoni si tratta di atmosfera, estetica della luce, dei riflessi, della superficie, della trasparenza, del vuoto. E per un discorso meno legato ai Clams e più ampio... la ricerca del suono fine al (piacere del) suono stesso.

Consiglio assolutamente di leggere l'altra recensione sui Clams scritta da Core-a-core, molto più ispirata. La mia è più una segnalazione.

I Clams hanno ripubblicato l'EP nel 2015 con una bonus track, remix di un brano apparso però sull'album omonimo del 2003.

5 canzoni: 4 valide, 1 meno valida... voto 4.

Un assaggio su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=STRYOZp2c3g

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